Bonomi e Confindustria: “Ridurre le tasse sul lavoro per mettere più soldi in tasca agli italiani”

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
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Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea di Confindustria Romagna sottolinea lo stallo in cui imperversa il sistema economico italiano e dice la sua sulla ripartenza.

Occorre partire dal ridurre le tasse sul lavoro per mettere più soldi in tasca agli italiani soprattutto in un momento storico di inflazione all’8% e con un potere d’acquisto ridottissimo degli stipendi. Con la guerra e il ricaro dell’energia la ripresa post-covid tarda e le famiglie a basso reddito con difficoltà riusciranno a gestire i rincari.

“Questo Paese è fermo e mi preoccupa molto. Siamo di fronte a scenari internazionali molto asimettrici, gli Stati Uniti rallentano ma rallentano pochissimo rispetto all’Europa e all’interno della stessa Europa l’Italia e la Germania saranno i paesi più colpiti e la Germania peraltro è un mercato molto importante per le imprese italiane. E noi cosa avevamo chiesto al Governo? – ha aggiunto- Capiamo che è un momento difficile e capiamo le sanzioni alla Russia ma a una condizione, che in questo Paese si apra un periodo di riformismo competitivo. Oggi dobbiamo fare interventi necessari per rispondere alle difficoltà del Paese: è innegabile che c’è una fascia di italiani che sta soffrendo, sono quelli sotto i 35mila euro di reddito, lo abbiamo detto e ridetto: bisogna intervenire per mettere più soldi in tasca agli italiani e lo possiamo fare solo con una strada: ridurre le tasse sul lavoro, il famoso taglio contributivo del cuneo fiscale. Un grande obiettivo del Paese è rispondere alle diseguaglianze alle quali da 161 anni, dall’Unità d’Italia, non si dà risposte, cioè le diseguaglianze di genere, generazionali, di territorio e di competenze. Quali sono le riforme che aspettiamo? Fisco, concorrenza, politiche attive del lavoro, potrei fare un lungo elenco…riforme che sono bloccate dalle battaglie di bandierina dei partiti e che determinano il fatto, che le riforme che si stanno facendo sono annacquate, non sono quelle di cui il Paese ha bisogno”.

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