(Money.it) La settimana dei mercati appena conclusa è stata dominata da una spinta inaspettata dei rendimenti obbligazionari.
Segnali di una continua forza del mercato del lavoro statunitense e inflazione persistente fuori dall’Europa sono bastati a far schizzare i rendimenti verso nuovi traguardi, mentre le aspettative sui tassi di interesse continuavano a essere riaggiustate.
Questo andamento si è verificato in Europa e negli Usa: cosa aspettarsi ancora? Bond sempre più sotto osservazione con Fed e Bce avviate verso politiche ancora aggressive.
Cosa è successo ai rendimenti dei titoli di Stato
Il rendimento del Tesoro a 10 anni ha terminato la sessione statunitense di giovedì 2 marzo sopra il 4% per la prima volta da novembre e si è conclusa venerdì sotto tale soglia.
Gli strateghi di BMO Capital Markets Ian Lyngen e Ben Jeffery hanno affermato che il tasso di riferimento è vicino al massimo di quello che vedono come un intervallo di negoziazione di 100-125 punti base centrato intorno al 3,5%, il che significa che il tasso potrebbe raggiungere il 4,5% o il 4,75% a un certo punto se lo slancio di vendita di obbligazioni continua.
Balzi si sono verificati anche in Europa: il Bund decennale tedesco è passato in una sola settimana d
© Money.it