Bollette: non si sarà il contributo di solidarietà per i redditi sopra i 75mila euro

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

“Caro” Bollette: il Governo cerca di arginarlo mettendo in campo importanti contributi economici. Il sostegno però non interesserà i redditi sopra i 75mila euro

Salta il contributo di solidarietà per redditi superiori a 75mila euro rispetto ai rincari sulle bollette attesi nei prossimi mesi. La notizia è resa pubblica al termine del Consiglio dei ministri. Questo contributo è stato al centro del braccio di ferro del Cdm, contro l’Italia Viva e del centrodestra. Alla fine, sarebbe stato lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi a decidere di cambiare rotta ed evitare ulteriori attriti. Il contributo versato da chi supera la soglia di reddito servirà, in particolare, a coprire l’aumento delle bollette, con particolare attenzione alle fasce più deboli. La proposta è stata avanzata in cabina di regia: il presidente del Consiglio Draghi chiederebbe ai capi delegazione di parlare su richiesta dei sindacati: favorevoli Pd, M5S e Leu, l’Italia Viva e il centrodestra è contrario.

Di questo tema si è discusso anche in una successiva riunione del Consiglio dei ministri, per la quale, secondo fonti governative, sono state sospese le attività legate al mancato accordo sugli sgravi fiscali. In particolare, il contributo di solidarietà per il 2022 per reddito Irpef superiore a 75mila euro, diviso – centrodestra e Italia viva, da un lato, Pd, M5S e Leu, dall’altro – non beneficerebbe della riduzione indagata, quindi, come per liberare 250 milioni di euro da utilizzare contro la crescita del conto.

Nonostante questa misura sia stata saltata, durante il Consiglio dei ministri sono stati individuati altri 300 milioni per fermare la crescita di energia elettrica e gas: le risorse, specificando le fonti nel governo, sono individuate nel bilancio dello Stato. Questa sarebbe la mediazione ottenuta colmando le differenze sul contributo della solidarietà.

Ieri si è svolto invece l’incontro tra il premier Draghi e i sindacati.  Secondo il leader Cgil Maurizio Landini: “noi abbiamo chiesto che gli 8 miliardi vadano tutti ai lavoratori dipendenti e pensionati. Siamo insoddisfatti dall’incontro. Sul fisco non cambia l’impianto e resta il taglio sull’Irap“.

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