Bollette: approvato il decreto contro il rincaro

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Wall Street

Ultimissime sul rincaro bollette dal governo: il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contro il rincaro.

Due miliardi di euro: é questo l’ammontare dei fondi stanziati per ‘tagliare’ il rincaro delle bollette che sarebbe dovuto già partire dal 01 ottobre. Per bloccare il rincaro delle bollette di luce e gas, a questi  fondi  sono stati aggiunti anche 480 milioni per sopperire al costo dell’Iva al 5% sui consumi di gas metano e altri 450 milioni per rafforzare il bonus sociale evitando così rincari per le famiglie  in difficoltà, ovvero “ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute”.

La notizia arriva da Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas nel quarto trimestre 2021. Le nuove misure intervengono a vantaggio degli oltre 3 milioni di persone che beneficiano del ‘bonus energia’: nuclei che hanno un Isee inferiore a 8265 euro annui; nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli); percettori di reddito o pensione di cittadinanza; utenti in gravi condizioni di salute. Per costoro sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta. Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese con utenze in bassa tensione per 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kw saranno azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema. Quanto al gas per circa 2,5 milioni di persone che beneficiano del “bonus sociale gas” sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta. Per tutti gli altri utenti l’Iva oggi prevista al 10 e al 22% a seconda del consumo, è portata al 5%”.

Le decisioni del Consiglio dei ministri sono volte ad essere uno  scudo per le famiglie povere, numerose e con familiari con gravi problemi di salute. Ma anche oneri di sistema azzerati per 6 milioni di piccole e piccolissime imprese e, per tutti gli altri, una sforbiciata dell’Iva che passa dal 10 e 22% al 5%.

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