(BorsaeFinanza.it) Le turbolenze del sistema bancario non scalfiscono Bitcoin, che si dirige verso quota 30.000 dollari. Dall’8 marzo, quando sono emersi i primi segnali di fallimento della Silicon Valley Bank, la principale criptovaluta ha guadagnato circa il 25% a oltre 28.000 dollari. Secondo i dati di CoinMarketCap, inoltre, occupa circa il 43% del mercato crittografico, la quota più alta da giugno 2022. Ora la soglia di 30.000 dollari è cruciale perché potrebbe rivelarsi una resistenza granitica in grado di respingere il rally di Bitcoin. Da quel livello cominciò lo scorso anno un sell-off violento innescato del fallimento del prestatore Celsius Network, per cui il superamento darebbe il là per un’ascesa ancora più convinta e di ampia portata.
Questo nuovo entusiasmo per Bitcoin potrebbe essere spiegato in vari modi. In primis da un’aspettativa di rallentamento del ritmo di rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, il che finisce per agevolare le attività rischiose
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