Probabilmente ti sei imbattuto nell’acronimo BIPOC sui social media: Facebook e Twitter usano il termine ampiamente e a volte anche in modo errato. Il termine BIPOC si riferisce in realtà alle Black, Indigenous and People of Color.
Il termine è nato dopo i movimenti di protesta di Black Lives Matter in seguito all’omicidio di George Floyd e vuole includere neri, nativi e persone di colore, non solo afroamericani dell’epoca. tornando al primo uso del termine. Dobbiamo tornare al 2013 quando è stato pubblicato per la prima volta il tweet contenente “BIPOC”.
Tuttavia, questo termine è costituito da un’abbreviazione precedentemente nota, ovvero “POC”: questa abbreviazione era usata già nel 1796 nell’Oxford English Dictionary per riferirsi a persone di colore e persone appartenenti a minoranze etniche. Ma perché è nato questo termine? Perché non c’erano termini adeguati per definire alcune persone. BIPOC include tutti i neri, gli indigeni e le persone di colore, dove “nero” si riferisce a persone di origine africana o caraibica (più comunemente erroneamente chiamate “afroamericane”); “indigeno” significa originario del Nord America; e “persone di colore” ci riferiamo in generale a tutte le persone di colore, inclusi non solo neri o afroamericani, ma anche asiatici orientali, asiatici del sud, messicani e isolani del Pacifico o hawaiani. Tuttavia, il termine BIPOC non solo ha avuto consenso: c’è anche chi ha sostenuto che si trattasse di una forma di speculazione, e chi ha sottolineato come il termine possa essere troppo semplicistico rispetto alla realtà della storia. il tema della bisessualità, che questa volta non ha nulla a che vedere con il termine: sono infatti due argomenti generali e caldi, ma diversi. Necessario per superare alcuni dei limiti di altri termini usati come “gente di colore”, l’acronimo serve per sensibilizzare su temi quali razzismo, discriminazione e pregiudizio a cui sono soggetti, vuole sottolineare l’importanza delle origini e cercare di non nascondere in alcun modo storia e rancori passati come la schiavitù e genocidio.
Ovviamente non basta un acronimo per combattere il pregiudizio, ma promuovendolo sui social e nella vita di tutti i giorni stiamo già facendo un passo avanti.