Nasce il primo distributore di biometano agricolo da stalla. Lo ha annunciato Koldiretti durante il XX Forum internazionale sull’agricoltura e l’alimentazione. Un esempio dal campo (è proprio il caso di dirlo!) di come l’agricoltura possa svolgere un ruolo strategico nella transizione energetica dell’Italia. In altre parole, come ridurre in un colpo solo bollette onerose, la dipendenza energetica dall’estero e creare energia circolare a chilometro zero.
Nell’azienda agricola Bosco Gerolo di Rivergaro, in provincia di Piacenza, i bovini producono latte e formaggi da vendere direttamente ai consumatori, e finora niente di nuovo. La vera novità sta nel fatto che si ottiene biogas di altissima qualità che, dopo un’opportuna trasformazione, è idoneo al rifornimento di metano dei veicoli.
Dal biogas al biometano: Il biogas è il gas prodotto dalla fermentazione e che esce dal digestore. Il biometano è un derivato del biogas che ha subito un processo di purificazione.
Questo processo, chiamato upgrading, consente di produrre metano utilizzabile in luogo dei combustibili fossili dal biogas (che è una fonte energetica rinnovabile) prodotto dagli impianti di depurazione, dalla frazione umida dei rifiuti e dagli scarti industriali e agricoli.
Come si svolge il processo che porta al carburante per automobili? Come spiega la Coldiretti, “le acque reflue e il letame generati nei capannoni vengono mescolati con i resti della lavorazione dei cereali per l’alimentazione animale, dalla paglia agli stocchi di mais, e vengono lasciati fermentare in un impianto che a Pressione sembra un grande pentolone. Il gas prodotto viene poi trasferito ad un impianto di trattamento, dove viene completamente depurato e stoccato in grandi bombole, che vengono alimentate ad un distributore in grado di riempire 100 auto al giorno ad un prezzo molto conveniente. I rifiuti vengono utilizzati per fertilizzare la terra”.
Una volta che i fondi sono stati erogati, non ci sono ordini esecutivi
Sono stati stanziati 1,9 miliardi di euro di fondi PNRR per impianti biogas e biometano, ora occorre attivare i decreti esecutivi. Attualmente in Italia sono presenti più di 2.000 impianti di biogas, l’80% dei quali nel settore agricolo. Il suo aumento avrà anche implicazioni occupazionali, con 12.000 posti di lavoro già creati in questi stabilimenti e 4.500 milioni di euro investiti. Inoltre, lo sviluppo del biometano agricolo produrrà il 6% del fabbisogno di gas del Paese, rispetto all’attuale 3%: un piccolo anticipo in termini assoluti, ma molto importante in questa fase, così importante per l’approvvigionamento energetico.