Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi Tagliacarne e Svimez, nel Sud Italia il 23,6% delle imprese utilizza risorse biologiche, inclusi gli scarti, nelle proprie produzioni. Questo dato supera di poco il 19,7% delle imprese delle altre regioni italiane, evidenziando un trend di crescita nel settore della bioeconomia nel Mezzogiorno.
L’innovazione nel Mezzogiorno
Le imprese bio del Sud si sono dimostrate anche più innovative rispetto a quelle del Centro-Nord. Il 59,8% di esse ha investito o intende investire in tecnologie 4.0, mentre il 50,0% ha adottato un modello di “open innovation”, collaborando con Università, clienti e fornitori per favorire una crescita strutturata del territorio.
Il direttore generale del Centro Studi Tagliacarne ha sottolineato l’importanza della filiera della bioeconomia come un prezioso asset a livello locale. Le imprese bio sono inoltre orientate verso la sostenibilità ambientale e sociale, offrendo opportunità di crescita e sviluppo per il territorio.
Le implicazioni
Le imprese bio nel Mezzogiorno sono orientate verso processi e prodotti a minore impatto ambientale, in linea con i trend nazionali. Hanno puntato sul digitale e hanno ottenuto risultati positivi in termini di produttività, qualità dei prodotti e velocità di produzione.