(BorsaeFinanza.it)
Nell’ultimo mese Binance ha registrato deflussi per oltre 6 miliardi di dollari dal token digitale BUSD. La repressione normativa messa in atto dalle autorità di regolamentazione di New York relativamente alla stablecoin ha fatto effetto. Gli investitori si sono precipitati a ritirare i loro soldi facendo diminuire di oltre un terzo il BUSD in circolazione. Il Dipartimento newyorchese ha ordinato il mese scorso l’interruzione dell’emissione della valuta digitale per effetto di “diverse questioni irrisolte” concernenti il rapporto tra la società emittente Paxos e quella proprietaria del token Binance.
Le authority statunitensi stanno intensificando il controllo su tutto il settore delle criptovalute, dopo i misfatti avvenuti lo scorso anno che hanno portato al crollo della stablecoin TerraUSD e del token collegato LUNA, e al fallimento di una pattuglia di operatori crittografici come Celsius Network, Voyager Digital, Three Arrows Capital, FTX e Genesis. La Securities and Exchange Commission si è anche recentemente opposta alla proposta di acquisizione da 1 miliardo di dollari da parte di Binance US delle attività del prestatore di criptovalute in bancarotta Voyager Digital, avvertendo che parte del pacchetto di salvataggio potrebbe violare la legge sui titoli.
Binance: cosa significano i deflussi BUSD per l’azienda
Le strette regolamentari potrebbero mettere in grande difficoltà Binance dal punto di vista economico-finanziario. Secondo Ilan Solot, co-responsabile delle risorse digitali di Marex Solutions, tutto ciò “probabilmente danneggerà i profitti di Binance in quanto BUSD è una parte significativa del business”. In verità, questo mese l’amministratore delegato dell’exchange più grande del mondo, Changpeng Zhao, ha affermato che la stablecoin non è mai stata un grande affare per l’azienda.
Sulla base dei dati forniti da CryptoCompare, il volume degli scambi rappresentato da BUSD corrisponde a circa il 20% del totale di Binance nell’ultimo anno, con la quota che è salita al 40% nel mese di dicembre. Lo scorso anno l’azienda ha affermato che la stragrande maggioranza delle sue entrate derivava dalle commissioni di negoziazione, ma di aver rinunciato alle spese per il trading di BUSD contro alcuni token digitali in modo da incrementare la quota di mercato.
“Se Binance genera effettivamente il 90% delle sue entrate dalle commissioni di transazione, allora è probabile che una riduzione dei volumi complessivi metterà a dura prova le entrate dell’exchange”, ha detto David Moreno Darocas, responsabile della ricerca presso CryptoCompare. Ad ogni modo, dopo il giro di vite su BUSD, Binance ha dichiarato di aspettarsi u
© Borsa e Finanza