Benzina, il prezzo medio è un flop: adesso il governo non può più nascondersi

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Il prezzo medio di benzina e diesel ai distributori è un flop? Secondo le associazioni dei consumatori sì. L’esposizione dei prezzi medi serviva a contenere il rischio di speculazione dei prezzi dei carburanti e a rendere tutta la procedura di acquisto più trasparente.

È stata venduta così la nuova norma entrata in vigore il 1° agosto 2023. A oggi però il costo della benzina non è calato, anzi. Nella giornata del 5 agosto il prezzo medio in autostrada per la benzina in modalità self ha raggiunto i 2 euro esatti al litro. La soglia psicologica non è stata ancora superata in città, ma il rischio è sempre più alto. Con le ferie che arrivano, il rischio di extra costo per vacanze, ma anche cibo e trasporti è dietro l’angolo.

Le associazioni dei consumatori sono dure e definiscono la pensata del governo Meloni un vero e proprio flop. La bocciatura è arrivata anche dall’Antitrust, che aveva definito il meccanismo di calcolo e diffusione dei valori medi come non necessario.

Prezzo medio: cosa sta succedendo

Martedì 1° agosto 2023 è entrata in vigore la legge che prevede l’esposizione dei prezzi medi presso i distributori. Una legge che, almeno su carta, aveva lo scopo di limitare l’aumento dei prezzi e a diminuirli.

Che fosse una misura poco apprezzata era chiaro a tutti, ma ora la critica è in merito alla sua utilità ed efficacia. I primi risultati sono arrivati nella giornata del 5 agosto e sono negativi. I prezzi medi di benzina e diesel ai distributori sono un flop.


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