Bce: occorre innalzare la sicurezza informatica

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
BCE

La BCE, a causa della guerra che bussa ai confini dell’Europa, esorta il mondo bancario ad innalzare le difese soprattutto in termini di cybersecurity

Le guerre nel 2021 non restano nelle aeree geografiche in cui si combattono, ma coinvolgono economia, politica, finanza fino ad avere un’escalation anche nel campo cibernetica, e ciò espone l’intero Occidente anzi il golfo intero ad un grande rischio. I rischi di attacchi informatici rivolti ad istituzioni bancarie sono aumentati in modo consistente nelle ultime settimane.

L’alert è globale o lo invia il 10 febbraio la Bce che chiede in particolare alle banche europee di rafforzare le difese informatiche. Il sistema bancario, secondo la Bce, deve stare molto attenti perché  i rischi cyber sono strettamente collegati alle tensioni geopolitiche.

Il Presidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria, durante una conferenza stampa  afferma: “Invitiamo le banche a rafforzare le loro misure di difesa informatica, e a guardare a un potenziale aumento degli attacchi. Il potenziale peggioramento delle tensioni globali potrebbe innescare più attacchi».

Anche banche del Belpaese, similmente a quelle europee, stanno focalizzando l’attenzione su almeno tre aspetti: posta elettronica, sistemi di antivirus e monitoraggio preventivo.

Le filiali di molti  gruppi bancari  hanno messo in alert da da giorni con informative  contenenti istruzioni e raccomandazioni rivolte a tutti il personale invitandoli alla massima attenzione. I cyber attacchi però riguardano maggiormente l’operatività dell’home banking e i servizi in generale, è di solito non è rivolto all’appropriazione del denaro dei correntisti fatta eccezione di  attacchi di phishing. In questo caso ricordiamo che le azioni  di phishing in lingua slavo-orientale che, secondi la società di cybersicurezza Check Point Research, sono cresciute di sette volte da quando è esploso il conflitto in Ucraina.

Le banche italiane cin team interni e società di consulenza hanno un livello di attenzione altissimo, seguendo sia le  linee dettate dalla Nato sia le indicazioni che arrivano dalle società di intelligence internazionali.

Sotto osservazione soprattutto  lo Swift oggetto sempre ad attacchi. Le banche occidentali quindi si blindano soprattutto    dopo la decisione di tagliar fuori dal circuito molte banche russe come la VTB e la Promsvyazbank, per osteggiare la guerra di Putin anche dal punto di vista economico.

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