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I mercati scontano 6 tagli dei tassi d’interesse da parte della BCE nel 2024. Secondo quanto risulta oggi dalle contrattazioni degli swap sui tassi, i trader scommettono che la Banca centrale europea attuerà una serie di sforbiciate da 25 punti base ciascuna portando il tasso sui depositi al 2,5%. Gli operatori scontano anche una probabilità dell’80% che il primo taglio arrivi entro la fine di marzo del prossimo anno.
In questo modo l’Eurotower sarebbe la prima tra le principali Banche centrali a iniziare il ciclo di allentamento, oltre a essere quella che interverrebbe in maniera più aggressiva per rilanciare l’economia. In confronto, la Federal Reserve non dovrebbe muoversi prima di maggio, abbassando il costo del denaro al massimo di 125 punti base in tutto il 2024.
BCE: ecco perché il mercato vede tagli dei tassi d’interesse da marzo
L’ottimismo dei mercati sui tagli dei tassi di interesse è supportato dalle recenti dichiarazioni di alcuni esponenti del Board della BCE. In particolare ha destato scalpore il commento accomodante di Isabel Schnabel, il funzionario tedesco che da sempre si è mostrato come uno dei falchi più agguerriti del Consiglio direttivo.
Questa settimana l’economista di Dortmund ha definito “notevole e incoraggiante” il calo dell’inflazione europea ed è per questo che ha dichiarato come improbabili altri rialzi dei tassi. Poco dopo si è espresso anche il governatore della Banca di Lettonia Marins Kazask, che ha precisato come non sia necessario abbassare il costo del denaro prima della seconda parte del 2024, ma ha sottolineato che tutto potrebbe cambiare se “l’equilibrio dei rischi per la stabilità dei prezzi si spostasse”. Queste esternazioni seguono quelle della scorsa settimana del presidente della Banca di Francia François Villeroy de Galhau, considerato da sempre moderato, il quale ha asserito che i rialzi sono finiti, aprendo le porte ai tagli nel prossimo anno a “meno di shock” inflazionistici.
In effetti, il quadro macroeconomico sta dalla parte delle dichiarazioni dei componenti della BCE. L’inflazione si sta avvicinando a grandi passi verso l’obiettivo di lungo periodo del 2% della Banca centrale. A novembre l’Eurostat ha rilasciato un indice dei prezzi al consumo del 2,4%, meno della metà del 5,3% di questa estate. Nel contempo l’economia europea sta zoppicando vistosamente, con la Germania già in recessione tecnica e con prospettive tutt’altro che rosee per il 2024. È difficile immaginare che l’istituto guidato da Christine Lagarde forzi ancora la mano rischiando di affondare ulteriormente la crescita dell’eurozona. La prossima settimana ci sarà la riunione di politica monetaria che potrebbe rivelare almeno in parte quanto il mercato sta già scontando.
Gli strateghi raccomandano cautela
Alcuni grandi investitori però richiamano alla prudenza, avvertendo dell’eccesso di ottimismo che ha pervaso il mercato. Staphanie Niven, gestore di portafoglio di Ninety One, ritiene più probabile che il primo taglio avvenga alla fine del prossimo anno che non nel primo trimestre come il mercato
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