Ormai sono mesi che tra rumors e semi conferme si parla del tagli dei tassi da parte della BCE. Il presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ha recentemente indicato che un taglio dei tassi di interesse è altamente probabile il mese prossimo, una decisione motivata dal contenimento della rapida crescita dell’inflazione al consumo ed è sicuramente un segnale positivo per l’economia europea.
Christine Lagarde, in un’intervista con l’emittente irlandese RTE One, ha dichiarato che il raggiungimento di un’inflazione al 2% nel medio termine è vicino. “Se i dati in arrivo rafforzeranno il livello di fiducia che abbiamo in merito al raggiungimento di un’inflazione al 2% nel medio termine, c’è una forte probabilità di una mossa il 6 giugno,” ha affermato. Lagarde ha espresso fiducia sulla capacità della BCE di mantenere l’inflazione sotto controllo, sottolineando che le previsioni per i prossimi anni sono molto vicine all’obiettivo stabilito.
Cautela e incertezze nei futuri tagli
Nonostante l’ottimismo, Lagarde ha sottolineato l’importanza di basarsi sui dati per prendere decisioni future e ha ribadito che la decisione sul taglio dei tassi è collettiva e richiede il consenso di tutti i membri del Consiglio direttivo.
“Dobbiamo dipendere dai dati,” ha affermato, indicando che prevedere il percorso dei tassi dopo un primo taglio è complesso.
Anche Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, ha esortato alla prudenza e in un’intervista con Handelsblatt, ha avvertito contro tagli frettolosi che potrebbero compromettere i risultati raggiunti. “Non dovremmo tagliare i tassi frettolosamente e mettere a rischio ciò che abbiamo raggiunto,” ha dichiarato Nagel, sottolineando che l’incertezza economica è ancora elevata.
Lagarde ha anche difeso l’operato della BCE durante la crisi inflazionistica, ammettendo che gli aumenti dei tassi avrebbero potuto iniziare leggermente prima nel 2022. “Avremmo potuto iniziare un po’ prima,” ha detto, “ma non sono sicura che il risultato sarebbe stato così diverso.”