(BorsaeFinanza.it) Dal 10 maggio 2023, Bard non ha più una lista d’attesa ed è disponibile in oltre 180 Paesi nel mondo, inclusa l’Italia. Lo strumento di Google nella corsa all’intelligenza artificiale è una risposta a ChatGPT di OpenAI, anche se i due algoritmi generativi hanno differenze piuttosto evidenti. Big G presenta Bard come un “collaboratore creativo” utile per “liberare la tua immaginazione, migliorare la tua produttività e dare vita alle tue idee”. Ma come di preciso?
Cos’è Bard e come funziona
Annunciato durante la Google I/O 2023, Bard è l’IA conversazionale di Google, un modello LLM (modello linguistico di grandi dimensioni) chiamato PaLM 2 in grado di apprendere miliardi di parole e concetti e dialogare in modo fluido con l’utente. Il gigante di Mountain View ha lanciato la sua IA sperimentale non solo per implementare le ricerche sul web, ma anche e soprattutto per aiutare gli user a migliorare la produttività (in particolare la scrittura di e-mail, mailing list, articoli e codici di programmazione), pianificare attività, stilare elenchi e sintetizzare testi, persino imparare a suonare il pianoforte.
Bard è ancora in fase sperimentale e le risposte che fornisce potrebbero essere inaccurate. Come ogni chatbot e LLM indipendente, migliora nell’interazione con gli esseri umani: più viene usato, più le informazioni che fornisce diventano precise. I contenuti che genera si presume che siano originali e non repliche di materiali già esistenti nell’universo in cui “pesca”. Quando Bard riporta specifiche citazioni da una pagina web, sia sotto forma di testo che di immagini, è programmato per indicarne la fonte. Al momento, tuttavia, le fonti da cui sono ricavati i dati riportati non vengono citate.
Disponibile in più di 40 lingue, dall’arabo al vietnamita passando per l’inglese, il cinese e l’italiano, Bard genera, traduce e sintetizza testi complessi, risolv
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