Bankitalia: la distribuzione del reddito in Italia non è affatto equa

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Wall Street

Bankitalia misura la concentrazione di reddito e ricchezza, in aumento dal 2016, ma non per tutti: è compensata da ristori e reddito di cittadinanza

La distribuzione del reddito dell’Italia è profondamente diseguale e si basa su alti livelli di indebitamento, picchi di ricchezza sono aumentati vertiginosamente negli ultimi cinque anni e un generoso compenso ai meno abbienti attraverso il reddito di cittadinanza, a volte sostenuto da varie autorità anche in seguito alla crisi degli ultimi due anni durante il Covid.

Un’istantanea scattata dalla Banca d’Italia in un’indagine sui bilanci delle famiglie

Inoltre, nel 2020 il reddito medio delle famiglie italiane è stato superiore a quello del 2016, ma al di sotto del picco del 2006, prima dell’ultima recessione. È un’istantanea scattata dalla Banca d’Italia in un’indagine sui bilanci delle famiglie, che rivela anche un dato inquietante: i nuovi indici, che misurano il livello di concentrazione del reddito nelle mani di un ristretto gruppo di cittadini, sono addirittura del 39,5%. Per i ricchi si arriva al 68,2%, per le famiglie indebitate fino al 21,3%.

Una Stato che da assistenza ma non futuro

Si tratta di uno scenario che ha ristagnato nell’anno della pandemia ed è quindi caratterizzato da un boom dei trasferimenti statali, che nel 2020 hanno rappresentato il 2,3% del reddito delle famiglie (raddoppio nel 2016) e di cui hanno beneficiato una famiglia su quattro per un importo medio di 3133 euro. Il reddito di cittadinanza e il reddito da pensione nel 2020 hanno interessato il 4% delle famiglie, per le quali rappresentava il 65% del reddito familiare (ricevendo una media di 6.135 euro).

Una classe media penalizzata

La ricchezza netta media è invece aumentata dell’1,7% nel quinquennio 2016-2020 grazie alla componente finanziaria e alla crescita del risparmio, oltre che ad un maggiore livello di attività. D’altra parte, il valore delle abitazioni è crollato, il cui prezzo principale è stato pagato dalla classe media. Contribuendo ad ampliare di 3 punti percentuali il divario della disuguaglianza di ricchezza, lo studio mostra infine come la quota delle famiglie indebitate abbia invertito la sua tendenza storica al ribasso e abbia ripreso a salire, anche se la quota è scesa di 4 punti percentuali. . famiglie più povere, grazie anche a una moratoria su mutui e prestiti concessi in emergenza a causa dell’emergenza Covid.

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