La Bank of England (BoE) ha scelto di mantenere i tassi d’interesse fermi al 5,25%, un livello che rappresenta un record degli ultimi 16 anni. Questa decisione, in linea con le aspettative del mercato, è stata presa nonostante la pressione inflazionistica persistente nel Regno Unito ed è stata giustificata sottolineando la presenza di un’inflazione elevata, in particolare nei servizi, che ha raggiunto un tasso annuo del 6% a marzo.
Le tensioni geopolitiche sono state menzionate come fattori che aggiungono “rischi al rialzo” alla previsione dei prezzi a breve termine e la decisione di mantenere i tassi fermi è stata approvata con 7 voti favorevoli contro 2 contrari, un cambiamento rispetto alla precedente riunione dove solo un membro del comitato aveva chiesto un taglio dei tassi.
Questo indica una crescente ala dovish all’interno del comitato, che potrebbe influenzare future decisioni.
Possibili tagli a venire?
Sebbene la BoE abbia mantenuto un atteggiamento cauto, alcuni analisti, come Richard Flax di Moneyfarm, notano un “cauto ottimismo” sui mercati che prezzano un possibile taglio dei tassi già durante l’estate. Per l’anno in corso, la BoE prevede che l’inflazione si avvicini al 2% a breve termine, per poi aumentare leggermente verso la fine del 2024, mentre il PIL del Regno Unito è previsto crescere dello 0,4% nel primo trimestre del 2024 e dello 0,2% nel secondo trimestre, segnalando una ripresa moderata dopo una lieve recessione nel secondo semestre del 2023.
I commenti del Governatore Bailey e il confronto con le altre Banche centrali
Il governatore della BoE, Andrew Bailey, ha ribadito che ogni riunione rappresenta una nuova decisione, non un “fait accompli” e questa prudenza è supportata anche dalle recenti previsioni riviste al ribasso dell’inflazione, nonostante le attese del mercato per un taglio dei tassi. Nel contesto europeo, altre banche centrali hanno già iniziato a ridurre i tassi. La Swiss National Bank e la Riksbank svedese hanno tagliato i tassi recentemente e la Bce di Christine Lagarde è attesa al varco per un possibile taglio dei tassi nell’imminente riunione di giugno, ma le decisioni future dipenderanno molto dai dati economici in arrivo e dalle politiche della Federal Reserve statunitense.