Banche: perché (e come) fanno trading sui mercati finanziari?

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
il-fintech-e-la-democratizzazione-della-finanza:-rischi-e-benefici

(Money.it) Le banche fanno trading? Se sì, come lo fanno?

Le banche fanno trading anche dopo il 2008, quando la crisi di Lehman Brothers ha spinto gli enti regolatori a stringere la morsa sulle attività di trading speculative ad alto rischio, limitando di fatto l’operatività delle banche rispetto al corrispondere ai propri trader ingenti somme per fare operazioni di trading rischiose.

Il trading che si fa ora è molto diverso da quello che possiamo concepire attualmente, ossia una ricerca della direzionalità del mercato a tutti i costi con operazioni che vanno a ricercare il profitto per mezzo di strumenti tecnici volti ad indovinare la giusta direzione di un determinato mercato. Le banche infatti cercano di fare trading per mezzo di metodologie assolutamente diverse da quelle che vengono normalmente concepite da un trader retail, il quale avrebbe difficoltà anche a trarne profitto in modo consistente vista la grande differenza tra la liquidità di una banca e quella di un trader privato. Andiamo a vedere insieme come operano le banche e che tipo di trading fanno.

La differenza tra un trader retail e un trader bancario

Dobbiamo precisare che la prima grande differenza tra un trader retail e un trader bancario risiede già nell’infrastruttura hardware che una banca ha disposizione. La banca ha un’infrastruttura che non è minimamente paragonabile a quella di un trader retail, a partire dalla connessione diretta con il mercato fino ad arrivare all’hardware utilizzato per fare trading.

Consideriamo il fatto che in ambito bancario la velocità è tutto, di conseguenza i computer utilizzati dalle banche hanno dei componenti hardware di difficile accesso ad un trader retail. La connessione al mercato è senza ombra di dubbio molto più potente, il che consente alle banche di effettuare operazioni ad una velocità molto alta, con una latenza minima e con enormi volumi di denaro.

Bbasti pensare all’HFT, ossia l’High Frequency Trading, il trading effettuato dalle banche per mandare enormi volumi ad alta velocità all’interno del mercato al fine di guadagnare su micro-oscillazioni del prezzo di uno strumento. Consideriamo che oltre il 90% di questi ordini, per via della competitività tra istituti, non viene neanche eseguito in quanto ordini All-or-None, ossia dev


© Money.it

Leggi l’articolo completo su Money.it

Condividi questo articolo
Exit mobile version