Banche italiane: 66mila posti di lavoro persi in 13 anni, le cause dietro il declino

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Banche

Il settore bancario italiano ha registrato una perdita di oltre 66 mila posti di lavoro tra il 2009 e il 2022, secondo i dati della Fondazione Fiba di First Cisl. Questi numeri rappresentano un vero e proprio colpo per l’occupazione nel comparto del credito nel nostro Paese, considerando che sono al netto delle nuove assunzioni, che ammontano a circa 38 mila.

Il fenomeno della desertificazione bancaria, in corso da anni, minaccia di aggravare ulteriormente la situazione, con oltre 800 chiusure previste per il 2023. Le cause di questo calo occupazionale sono molteplici, tra cui le ristrutturazioni societarie a seguito di fusioni e acquisizioni e l’impatto dei tassi a zero che hanno pesantemente influito sui bilanci degli istituti bancari.

Riduzione del numero di banche

Un’altra ragione di questo declino è la riduzione del numero delle banche nel corso degli ultimi 30 anni, con circa 600 istituti che sono scomparsi dal panorama bancario italiano. Questo ha portato ad una concentrazione del sistema bancario sempre più forte, con i primi cinque gruppi che controllano oltre il 50% del mercato domestico.

Tuttavia, nonostante la perdita di posti di lavoro, il settore bancario italiano ha beneficiato di un boom negli utili negli ultimi due anni, grazie all’aumento dei tassi di interesse. Le prime cinque banche italiane hanno registrato un forte aumento della redditività e dei margini di interesse, grazie anche ad un incremento della produttività del personale.

Un fenomeno globale

È importante sottolineare che questa tendenza non riguarda solo l’Italia, ma anche altre grandi istituzioni bancarie a livello mondiale. Le 20 maggiori banche al mondo hanno tagliato oltre 60 mila posti di lavoro nel 2023, con Wall Street e diverse banche europee che hanno registrato riduzioni significative degli organici.

In conclusione, il settore bancario italiano si trova ad affrontare sfide importanti in termini di occupazione, ma allo stesso tempo sta vivendo un periodo di crescita negli utili. È fondamentale monitorare da vicino questa situazione e adottare strategie per garantire un equilibrio tra la redditività delle banche e la salvaguardia dell’occupazione nel settore

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