Banche, i piccoli risparmiatori rischiano di perdere mezzo miliardo

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
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Al caro vita e agli aumenti record delle bollette energetiche, per molti contribuenti italiani si profila anche un altro incubo: quello della perdita dei propri risparmi. Il collasso di alcune ex banche popolari del Nord e del Centro Italia ha coinvolto migliaia di risparmiatori, perlopiù piccoli. I crac più clamorosi riguardano la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (desertificazione bancaria: allarme per la grande ritirata delle banche in Italia).

Il Governo ha “parcheggiato” una somma importante destinata ai ristori dei creditori colpiti dal fallimento degli istituti, del valore di oltre mezzo miliardo di euro. Ma questi soldi sono al momento “ostaggio” di un emendamento alla Manovra finanziaria, che va votato entro e non oltre il 31 dicembre.

Il crac delle banche travolge i risparmiatori

Lo Stato ha insomma previsto un fondo ad hoc per sostenere le persone colpite dal fallimento delle ex popolari venete. Si tratta del FIR, il Fondo Indennizzo Risparmiatori istituito dal decreto numero 39 del 30 aprile 2019, poi convertito nella legge 58 del 28 giugno 2019. Ma il tempo stringe e si moltiplicano gli appelli alla politica perché venga mantenuta la promessa. A lanciare l’allarme è Luigi Ugone, presidente dell’associazione di risparmiatori “Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza e in Veneto Banca”.

Il mezzo miliardo previsto per i risparmiatori delle venete fallite è solo una piccola parte dell’ammontare totale delle perdite subite dai due istituti, stimate (per difetto) sui 15 miliardi di euro. Il contributo di emergenza in favore dei creditori, approvato dal Parlamento, è accessibile (sulla carta) per coloro che siano in grado

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