(BorsaeFinanza.it) La settimana che si avvia al termine lascia gli investitori con un grande interrogativo, ossia se altre grandi banche europee potranno finire come Credit Suisse. Il gigante finanziario svizzero ha concluso la sua odissea fondendosi con il rivale UBS, mettendo la parola fine a una crisi che durava da anni, passata attraverso scandali finanziari, aumenti di capitale e avvicendamenti manageriali. L’amministratore delegato della banca di Zurigo Ulrich Koerner è l’ultimo ad aver fallito nell’intento di far risorgere lo storico istituto di credito, nonostante i proclami rassicuranti verso gli investitori e il mercato. Probabilmente sarà uno dei tanti a pagare, anche se sicuramente meno dei dipendenti che perderanno il posto di lavoro, non rientrando nei programmi del nuovo gruppo nascente.
La banca da lui amministrata in teoria sarebbe dovuta essere solida, ma in circa un anno la sua capitalizzazione è passata da 30 miliardi di franchi a poco più di 3 miliardi. Una debacle che ha spaventato il suo principale azionista, la Banca Nazionale Saudita, che si è rifiutata di fare nuovi investimenti adducendo motivazioni di carattere statutario. Questa è stata
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