(BorsaeFinanza.it) Puntare contro le banche europee sull’onda della crisi finanziaria non è stata una buona idea. I venditori allo scoperto ci hanno rimesso circa 1 miliardo di dollari finora nel mese di aprile, secondo la società di analisi Ortex. Contrariamente a quanto avvenuto nel mese di marzo, durante il quale avevano realizzato guadagni per 2,7 miliardi di dollari. Dai minimi di marzo, però, le azioni degli istituti finanziari del Vecchio continente hanno iniziato un rally importante, con l’indice STOXX European Banks che è salito del 18%.
Gli short seller hanno confidato nel fatto che le turbolenze bancarie seguite al salvataggio di emergenza di Credit Suisse mediante fusione con UBS sarebbero continuate. I ribassisti pensavano che altre grandi banche europee potessero essere coinvolte, anche in considerazione di quanto stava accadendo contemporaneamente negli Stati Uniti, dove una dopo l’altra erano cadute Silvergate Capital, Silicon Valley Bank e Signature Bank, mentre First Republic Bank lottava tra la vita e la morte.
Inoltre, come dimostra un son
© Borsa e Finanza