Banche di credito cooperativo: cosa sono e come funzionano

Di Redazione FinanzaNews24 12 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it)

Le banche di credito cooperativo fanno parte della categoria delle banche cooperative, che abbracciano anche le banche popolari. I due modelli istituzionali, pur avendo molti punti in comune, differiscono per la loro evoluzione storica e per l’operatività. In sostanza, le banche di credito cooperativo rappresentano una continuità con le casse rurali e artigiane, specializzate per l’appunto nell’agricoltura e nell’artigianato. Infatti, le hanno sostituite quando è entrato in vigore il Testo Unico Bancario nel 1993. Questa tipologia di banche ha ricevuto una profonda riforma nell’aprile del 2016 con l’approvazione e successiva conversione in legge del Decreto Legge n.18 del 14 febbraio 2016.

Banche di credito cooperativo: definizione e caratteristiche

Le banche di credito cooperativo sono società cooperative che non hanno scopo di lucro, ma l’obiettivo di favorire la partecipazione di ogni persona alla vita economica e sociale. In sostanza, gli istituti di credito perseguono fini:

  • mutualistici, poiché erogano il credito principalmente ai soci per ragioni di utilità sociali e non di profitto;
  • locali, dal momento che operano in un ambito territoriale ristretto nella funzione di sostegno finanziario a famiglie e imprese;
  • solidali, in quanto promuovono il supporto reciproco dei soci, facilitando l’accesso al credito delle fasce più deboli.

Le caratteristiche peculiari delle banche di credito cooperativo possono essere sintetizzate come segue:

  • il numero minimo dei soci deve essere pari a 200, con ciascuno che non può detenere una partecipazione nominale che superi i 50.000 euro;
  • voto capitario, ossia ogni socio ha diritto a un voto e non a tanti quante sono le azioni detenute;
  • i soci devono risiedere od operare con continuità nel territorio in cui ha competenza la banca. Tuttavia, è venuto meno rispetto alle casse rurali e artigiane il principio che i soci devono appartenere a specifici settori economici;
  • clausola di gradimento per l’ingresso di un nuovo socio, espresso con delibera degli amministratori;
  • il valore nominale delle azioni deve essere compreso tra 25 e 500 euro;
  • l’attività della banca deve essere esercitata prevalentemente a favore dei soci (oltre il 50% degli impieghi ai soci e/o ad attività prive di rischio). Solo quando vi sono ragioni legate alla stabilità, la Banca d’Italia può autorizzare l’esercizio a favore di terzi soggetti e per un periodo limitato;
  • non meno del 95% delle esposizioni (finanziamenti, prestiti ed altre attività di rischio) devono essere erogate nella zona di competenza territoriale;
  • divieto di acquisire partecipazioni di controllo in altre società bancarie e finanziarie;
  • almeno il 70% degli utili conseguiti deve essere portato a riserva e una quota del 3% invece va destinata ai fondi mutualistici e alla promozione e allo sviluppo della cooperazione;
  • destinazione degli utili ai soci in una misura non superiore all’interesse massimo dei buoni postali fruttiferi, aumentato di due punti e mezzo rispetto al capitale effettivamente versato.

Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo

Per tutelare i depositanti e al fine di uniformarsi alla direttiva 14/94/CE, il 14 marzo 1997, su iniziativa di Federcasse, è stato istituito il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo, a cui hanno preso parte inizialmente 362 istituti di credito cooperativo. Tale fondo ha la funzione di risarcire i clienti delle banche di credito cooperativo in caso di fallimento di uno degli istituti, fino a un massimo di 100.000 euro depositati.

Questo strumento finanziario funziona quindi allo stesso modo del Fondo interbancario di tutela dei depositi, nato nel 1987 e riguardante tutti gli altri istituti di credito. Di fatto sostituisce il Fondo centrale di garanzia delle Casse rurali ed artigiane, che era stato istituito nel 1978 con il compito di rimborsare parzialmente i crediti dei clienti e supportare gli istituti del settore in difficoltà. Quest’ultimo aspetto lo differenziava dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, insieme al fatto che era costituito su base volontaria e non obbligatoria.

Un po’ di storia

L’origine delle banche di credito cooperativo può essere fatta risalire alla fine del 1800 con la nascita delle casse rurali. L’idea di fondo era quella del modello tedesco sviluppato dal politico Friedrich Willhelm Raiffeisen. Tale modello di banca era caratterizzato dal fatto che gli istituti dovevano svolgere l’attività a livello locale, ma anche ispirarsi a principi etici. Così nel 1883 nacque la prima cassa rurale italiana a Loreggia, in provincia di Padova, ad opera dell’economista, giornalista e politico italiano Leone Wollemborg. Sette anni più tardi, il giovane sacerdote Luigi Cerutti istituì la prima cassa rurale cattolica.

La svolta che diede il là allo sviluppo delle casse rurali avvenne nel 1891, quando l’enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII divenne un vero manifesto, grazie a cui la Chiesa per la prima volta entrava come parte attiva in questioni di carattere economico. Nel 1897 le casse rurale erano ben 904. Con l’avvento del fascismo si volle dare alle cooperative una organizzazione, così venne istituita la Federazione nazionale fra istituti cooperativi di credito aderente alla Confederazione generale fascista del credito e dell’assicurazione. Nel 1963 fu fondato ICCREA (Istituto di credito delle casse rurali e artigiane), che aveva compiti di agevolare, coordinare e incoraggiare l’attività delle singole banche attraverso funzioni di credito, intermediazione e assistenza finanziaria.

Il Testo Unico Bancario del 1993 fece nascere ufficialmente le banche di credito cooperativo, che sostituirono le casse rurali e artigiane. Tuttavia, non ci fu solamente un cambio di denominazione, ma anche un ampliamento dell’operatività. La riforma del 2016 segnò una vera rivoluzione nel settore delle banche di credito cooperativo, basandosi sulla costituzione di gruppi bancari cooperativi cui gli istituti del settore avevano l’obbligo di aderire pur configurandosi come banche locali. Le capogruppo dovevano essere partecipate almeno per il 60% dalle stesse banche aderenti e avevano il compito di coordinare e dirigere le aziende del gruppo, definendo le garanzie reciproche delle banche per evitare situazioni di crisi.

Elenco

Dal 2019 le banche di credito cooperativo sono racchiuse in due grandi gruppi bancari cooperativi a valenza nazionale: uno facente capo ad ICCREA Banca (con sede a Roma), cui aderiscono oltre 117 istituti, l’altro facente capo a Cassa Centrale Banca (con sede a Trento), cui si sono aggregate 67 aziende di credito cooperativo. Le casse Raiffeisen (tutte meno quelle di Renon e San Martino in Passiria, che hanno aderito a Cassa Centrale), hanno beneficiato di una diversa disciplina legata alla costituzione di un IPS (Institutional Protection Scheme) in alternativa alla costituzione di un proprio gruppo bancario cooperativo.

Le banche che fanno parte del gruppo ICCREA Banca sono le seguenti:

  • BANCA PER LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE DI CREDITO
  • BANCA DI BARI E TARANTO – CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DELL’ELBA CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • CREDITO COOPERATIVO MEDIOCRATI S.C. A R.L.
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BUCCINO E DEI COMUNI CILENTANI SOCIETÀ COOPERATIVA
  • CREDITO COOPERATIVO ROMAGNOLO – BCC DI CESENA E GATTEO SOCIETÀ COOPERATIVA
  • EMIL BANCA – CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA CENTRO – CREDITO COOPERATIVO TOSCANA – UMBRIA SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA CREMASCA E MANTOVANA CREDITO COOPERATIVO SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DELLA MARCA CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • CREDITO COOPERATIVO FRIULI – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELL’ADRIATICO TERAMANO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BCC DELLA CALABRIA ULTERIORE
  • BANCA DI CAGLIARI CREDITO COOPERATIVO
  • BANCA DI ANDRIA DI CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA PER AZIONI A RESPONSABILITÀ LIMITATA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO AGRIGENTINO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI NAPOLI SOCIETÀ COOPERATIVA PER AZIONI
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PUTIGNANO
  • ICCREA BANCA ISTITUTO CENTRALE DEL CREDITO COOPERATIVO
  • BANCA DI ANCONA E FALCONARA MARITTIMA CREDITO COOPERATIVO SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI MONTEPAONE SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BASCIANO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA 2021 – CILENTO, VALLO DI DIANO E LUCANIA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLA VALLE DEL TRIGNO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • VALPOLICELLA BENACO BANCA CREDITO COOPERATIVO DI MARANO (VERONA) – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA VERONESE
  • BANCA CENTROPADANA CREDITO COOPERATIVO
  • BANCOFIORENTINO – MUGELLO IMPRUNETA SIGNA – CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO BRIANZA E LAGHI – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ALTOFONTE E CACCAMO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI ANGHIARI E STIA – CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • 8354 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI AVETRANA – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BCC PORDENONESE E MONSILE
  • BANCA DI PESCIA E CASCINA CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ARBOREA – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO CAMPANIA CENTRO – CASSA RURALE ED ARTIGIANA SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BELLEGRA SOCIETÀ COOPERATIVA
  • CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BINASCO – CREDITO COOPERATIVO SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DELLE TERRE VENETE
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI CANTÙ BANCA DI CREDITO COOPERATIVO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CAPACCIO PAESTUM E SERINO SC
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO ABRUZZESE – CAPPELLE SUL TAVO SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL BASSO SEBINO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • CREDITO COOPERATIVO DI CARAVAGGIO ADDA E CREMASCO CASSA RURALE SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI TERRA D’OTRANTO – SOCIETÀ COOPERATIVA
  • BANCA ALPI MARITTIME CREDITO COOPERATIVO CARRÙ – SOCIETÀ COOPERATIVA PER AZIONI
  • BANCA DI CREDITO COO

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