Banca Mps: AXA vende, Banco BPM non vuole fusione. Cosa fare in Borsa?

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Banca Mps è tornata al centro dell’attenzione del mercato azionario, pur non avendo ancora fatto il suo ritorno ufficiale sull’indice FTSE Mib. L’importanza del rientro nell’indice delle blue chip, dopo sei tanni travagliati, a partire dal prossimo 20 marzo, non è il solo motivo che spinge a tenere sotto controllo ciò che accade a Siena. Infatti, il secondo socio della banca senese dopo il Tesoro, AXA ha venduto quasi tutta  la sua quota, scendendo dal 7,94% a cui era arrivata investendo 200 milioni di euro in occasione dell’ultimo aumento di capitale da 2,5 miliardi a un simbolico 0,0007%. Gli acquirenti sarebbero tutti investitori istituzionali.

Vendendo tra i 2,33 e i 2,47 euro AXA ha monetizzato una buona plusvalenza: tra 33 e 47 milioni di euro. In una nota il gruppo assicurativo ha precisato che la vendita delle azioni “non impatta in alcun modo la partnership con la banca”, ossia sulla joint venture sulle polizze. Da Parigi assicurano anche che, dopo la mano tesa in corso d’aumento di capitale, AXA non punta ad “avere una rappresentanza nel Cda”, le cui liste vanno depositate entro il 26 marzo. Né vuole “influenzare la strategia di lungo termine della banca”. Torna quindi a circolare l’ipotesi che vedrebbe Axa data in sposa al Banco Bpm, con la cessione del 64% delle azioni possedute dal Tesoro dopo il salvataggio dell’istituto senese. L’amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, ha però precisato che al momento il dossier Banca MPS non è sul tavolo, aggiungendo che l’istituto senese è troppo grande per Banco Bpm e sarebbe necessario raccogliere capitali freschi. Più nette le dichiarazioni del presidente Massimo Tononi, secondo il quale “Banco BPM ribadisce di non essere in alcun modo intenzionata a perseguire un’integrazione con MPS”.

Azioni Banca MPS: quotazioni potrebbero ricoprire gap down a 2,6565

Il titolo Banca MPS sembra essere impostato al rialzo nel breve termine, nonostante la performance molto negativa registrata nella seduta di ieri (-8,05%). Dopo un’apertura in gap down (rimasto aperto nell’intraday), infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 2,5770, per poi ritracciare leggermente nel corso del pomeriggio, rimanendo all’interno di uno stretto trading, fino a chiudere a quota 2,5235 euro.

La notizia riportata indica che c’è molto movimento intorno all’azione. Certamente l’uscita dal capitale di AXA ha spaventato gli operatori nelle fasi di apertura, ma successivamente sono tornati i primi acquisti e con volumi. La trendline ascendente che accompagna il rialzo di Banca MPS dai primi di novembre non è ancora compromessa e, al contrario, il ribasso di ieri permette agli investitori di fare acquisti a sconto. La convenienza risiede sia nel fatto che l’istituto senese è oramai sempre più prossimo a essere un protagonista nel risiko bancario (e quindi meglio averlo in portafoglio per il medio periodo), sia perché anche nel bre


© Borsa e Finanza

Leggi l’articolo completo su Borsa e Finanza

Condividi questo articolo
Exit mobile version