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Una missione da far tremare le vene ai polsi. La Banca Mondiale (World Bank) ha l’obiettivo di eradicare la povertà, di promuovere una prosperità condivisa e quindi l’uguaglianza, di permettere a tutti di vivere in un pianeta sostenibile. Utopie, diranno in molti. Altri storceranno il naso pensando alla sede centrale dell’istituzione, a Washington, Stati Uniti. Eppure, se non ci fosse la Banca Mondiale miliardi e miliardi di programmi rivolti a sostenere chi possiede di meno ma più ha bisogno di aiuto, non ci sarebbero. E i progressi fatti negli ultimi decenni nella riduzione della povertà, nell’allungamento dell’aspettativa di vita, nel miglioramento del benessere, sarebbero davvero utopia.
La recente quotazione in Borsa Italiana di un’obbligazione per lo sviluppo sostenibile della Banca Mondiale, la prima in cinque anni dedicata al retail italiano, è stata l’occasione per uno scambio di idee con Jorge Familiar, Vice President & Treasurer della World Bank (nella foto), che a Borsa&Finanza non ha nascosto le difficoltà della sfida.
Numeri contro, gli effetti della pandemia
Secondo i dati del World Inequality Report 2022 il 10% della popolazione più ricca del pianeta possiede il 76% della ricchezza totale, il 50% più povero ne possiede appena il 2%. Secondo l’Oxfam, tra il 2020 e il 2021 l’1% più ricco della popolazione si è accaparrato il 63% della ricchezza netta prodotta globalmente. Il restante 99% si è diviso il 37%.
Sono percentuali che Jorge Familiar ben conosce e sa quale impatto abbia avuto la pandemia su di esse. “Nei decenni prima del Covid – ha spiegato a Borsa&Finanza – abbiamo registrato grandi successi nella riduzione della povertà e nel miglioramento della vita di persone e famiglie. Sfortunatamente questo trend positivo si è interrotto durante la pandemia e a causa di una serie di significative crisi degli ultimi anni che in alcuni casi si sono sovrapposte tra loro”.
La guerra tra Russia e Ucraina e ora il conflitto tra Hamas e Israele, l’aumento dell’inflazione che ha portato i tassi di interesse a livelli molto elevati, l’incremento nell’indebitamento registrato da molte nazioni hanno avuto un effetto negativo sulla povertà e sulla qualità della vita delle persone. “Non per questo dobbiamo arrenderci – riprende Familiar – anzi la Banca Mondiale sta raddoppiando i suoi sforzi e sta rinnovando la sua missione e la sua visione con il nuovo presidente Ajay Banga. Nello scenario che abbiamo descritto dobbiamo essere più agili, dobbiamo ripensare i nostri processi operativi, dobbiamo aumentare il nostro impatto il più possibile. E avremo bisogno di molte più risorse di quelle che già oggi rendiamo disponibili per supportare i Paesi membri nella ricerca di una riduzione della povertà e della disuguaglianza”.
La discesa del tasso di povertà nei decenni precedenti la pandemia – Persone che vivono con meno di 2,5 dollari al giorno in percentuale della popolazione mondiale e a parità di potere d’acquisto – Fonte: Banca Mondiale
Banca Mondiale: motore finanziario e centro di creazione del consenso
Mettere attorno a un tavolo governi e nazioni e portarli a condividere obiettivi definiti nell’interesse dell’umanità. Già di per sé riuscire a farlo oggi, in un mondo dove la conflittualità è in aumento, rappresenta un successo. Ma è ciò che la Banca Mondiale fa in quanto, come sottolinea Familiar “La Banca Mondiale è come una cooperativa, di cui fanno parte 189 nazioni. Le istituzioni come la World Bank – prosegue – giocano un ruolo estremamente importante nel riunire i Paesi e trovare aree dove si possano raggiungere accordi per portare avanti l’agenda dei suoi obiettivi”. È il potere combinatorio con cui l’istituzione incentiva, motiva e unisce le persone su temi e materie rilevanti.
A questo potere si aggiungono la capacità di produrre lavori analitici e di creare conoscenza sui temi dello sviluppo grazie a uno staff con una conoscenza approfondita del tema e un “motore finanziario” molto potente, come racconta Familiar a Borsa&Finanza: “La Banca Mondiale è il più efficiente motore di mobilizzazione del capitale privato che sia mai stato creato. Dal 1945, anno in cui la Banc
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