Banca Mediolanum verso nuovo patto di sindacato, cosa fare con l’azione?

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Finanza ed economia

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La nuova Fininvest targata Marina e Pier Silvio Berlusconi punta a rientrare in possesso della quota del 30% di Banca Mediolanum. Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore, infatti, la holding avrebbe inviato alla Bce e a Bankitalia una comunicazione in cui si comunica il cambio di controllo in Fininvest dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi e l’accordo tra gli eredi sui nuovi equilibri proprietari. In questo modo, quella quota di Fininvest congelata dal 2014 a causa della perdita dei requisiti di onorabilità da parte del fondatore, tornerebbe ufficialmente operativa dopo quasi dieci anni. Fininvest e il secondo socio di Banca Mediolanum dopo la famiglia Doris, azionista al 40,3%.

Resta il nodo del rinnovo del patto di sindacato. Nel 2019, l’accordo tra la famiglia Berlusconi e i Doris che blindava il 51% del capitale di Banca Mediolanum non è stato rinnovato a causa dei provvedimenti di Bankitalia e della Bce. Ora il mercato si interroga su cosa decideranno di fare in futuro i due soci. Lo scorso giugno, poco dopo la morte dei Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato di Banca Mediolanum Massimo Doris, in un’intervista si era espresso a favore di un nuovo patto di sindacato con Fininvest: “Un nuovo patto è possibile e vedrei volentieri un Berlusconi nel consiglio d’amministrazione di Banca Mediolanum”, aveva precisato il manager ricordando che “il nuovo Cda è previsto ad aprile 2024”.

Sempre in quell’occasione l’ad di Banca Mediolanum aveva sottolineato che, qualora gli eredi di Silvio Berlusconi intendessero ridurre la partecipazione nella banca, la famiglia Doris sarebbe interessata ad acquistarne – probabilmente attraverso la finanziaria Finprog – non più del 3-4%, salendo così al 43-44% complessivo del gruppo mentre “il resto potrebbe andare sul mercato.”

Difficile però che i Berlusconi si disfino della loro “gallina dalle uova d’oro” proprio ora che la mina della tassa sugli extraprofitti bancari è stata disinnescata. Banca Mediolanum rappresenta per la holding dei Berlusconi uno degli asset più redditizi dato che nel quinquennio 2017-2021 Fininvest ha incassato da Mediolanum dividendi per oltre 500 milioni di euro.

Banca Mediolanum, le quotazioni scendono senza sosta da più di un mese

Le azioni Banca Mediolanum, quotate sul FTSE Mib di Borsa Italiana, sono decisamente impostate al ribasso nel breve termine, anche in seguito alla performance negativa registrata nella seduta di venerdì (-1,05%). Dopo un’apertura in gap down (rimasto aperto nell’intraday a quota 7,786), infatti, le quotazioni si sono mantenute tutta la giornata all’interno di uno stretto trading range compreso tra i livelli 7,692 e 7,778, andando a chiudere sul finale proprio in prossimità del valore intermedio della congestione a 7,722 euro.

Tale movimento ha permesso all’azione di creare un pattern di analisi candlestick denominato “Doji”, indicante una generalizzata indecisione da parte degli operatori. Situazione che è coerente con la struttura grafica di Banca Mediolanum che, dopo il doppio massimo toccato nella prima quindicina di settembre in area 8,530, trovandosi come resistenza l’importante indicatore Supertrend nell’ultimo mese è sempre costantemente scesa.

L’incertezza deriva dal fatto che il minimo di ieri (area 7,750) si trova in prossimità di un supporto fondamentale per la tenuta dei corsi, dato che corrisponde a quelli realizzati il 20 marzo e 11 maggio scorsi e sui quali, in entrambe le occasioni, vi era stato un pronto recupero. Succederà anche questa volta? Ci sono buone probabilità che questo accada. O perlomeno, essendo oramai troppo tardi per p


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