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Nike ha presentato i conti del primo trimestre fiscale dell’anno, conclusosi per il colosso dell’abbigliamento sportivo lo scorso 31 agosto. I risultati sono stati accolti bene dal mercato che nel pre-market sta premiando le azioni Nike con un rialzo che ha toccato gli 8 punti percentuali. Saranno sufficienti i dati contenuti nella trimestrale a invertire una tendenza che finora, a Wall Street, è stata negativa per il titolo?
Trimestrale Nike, ecco cosa è piaciuto
Nella trimestrale presentata da Nike ci sono cose positive e cose negative. Tra le cose positive c’è il fatto di aver battuto le stime degli analisti per quanto riguarda gli utili per azione, a 0,94 centesimi (consensus a 0,75). Su base annua il miglioramento dell’utile è stato dell’1% ma su base trimestrale si è registrato un calo che conferma le difficoltà dell’anno in corso per il gruppo USA.
Anche i ricavi hanno battuto le attese degli analisti. Il giro d’affari di Nike si è attestato a 12,9 miliardi di dollari, in crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tuttavia il dato è inferiore a quanto di attendevano gli analisti. In calo il margine lordo, dal 44,3% al 44,2% ma gli analisti si aspettavano un dato ancora peggiore, al 43,7%.
Nike ha confermato la guidance per l’intero anno con una previsione di crescita dei ricavi intorno al 5% (mid-single digit) e margini in crescita di 160 punti base.
A parere di Michael Wolf, managing director di Activate, nel corso del trimestre Nike è riuscita a ridurre il magazzino prodotti anche mediante offerte ai clienti, liberando spazio per nuova merce a maggiore valore aggiunto, anche se nel breve termine ciò ha eroso ha profittabilità. “Siamo molto fiduciosi del livello attuale delle scorte in relazione al mercato e alle vendite che stiamo vedendo” ha commentato il direttore finanziario di Nike, Matt Friend. Le scorte, in effetti, hanno registrato una riduzione del 10% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, a 8,7 miliardi di dollari.
L’analisi tecnica e le strategie operative sulle azioni Nike
Sull’azione Nike c’è ancora prudenza da parte degli analisti che le attribuiscono, secondo il consensus di Bloomberg, il 61,9% di buy, il 28,6% di hold e il 9,5% di sell, con un target price che al 28 settembre 2023 si attesta a 122,38 dollari (+36,5% rispetto alla quotazione attuale dell’azione).
Il titolo ha perso a Wall Street, da inizio anno, il 23% (dato aggiornato alla chiusura del 28 settembre) ed è inserito all’interno di un trend discendente dettato dalla linea di tendenza passante per i massimi di inizio maggio e inizio luglio 2023, sul grafico settimanale. La linea di tendenza passa attualmente poco al di sotto dei 100 dollari e poco al di sopra la prima resistenza statica a 97,50 dollari.
È questo il livello che verrà messo sotto pressione oggi. Anche se Nike lo superasse, avrebbe poco distante un altro test importante, come detto, la linea di tendenza ribassista, transitante in area 99,50 nonché la soglia psicologica dei 100 dollari.
È probabile quindi che a Nike serva un po’ di tempo prima di superare questi ostacoli e sovvertire il trend ribassista in corso. Ecco perché, in caso Nike venisse respinta, alla caduta di area 95,50 dollari si potrebbe assistere a un ritorno delle quotazioni verso i 92 dollari. Al contrario, sopra 99 dollari lo scenario migliorerebbe lasciandosi alle spalle la linea di tendenza ribassista citata.
L’andamento delle azioni Nike a Wall Street – Fonte: Bloomberg
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