(BorsaeFinanza.it)
Sulla Borsa di Parigi è una seduta da dimenticare per le azioni Kering, che paga la delusione arrivata dai conti trimestrali comunicati dalla società del lusso prima dell’apertura dei mercati. Nello specifico, il gruppo guidato da Francois Pinault ha chiuso il periodo luglio-settembre 2023 con ricavi in calo dei 13% a 4,5 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2022. Nei primi nove mesi dell’anno il fatturato si è attestato a 14,6 miliardi di euro, in flessione del 3% rispetto a 12 mesi fa. Nel dettaglio le vendite retail, pari al 78% del totale, sono scese del 6%, mentre le vendite wholesale, pari al 22% del totale, hanno registrato un calo del 20%.
Ad aver impattato sul trimestre di Kering non sono state solo le difficili condizioni macroeconomiche e l’indebolimento della domanda nell’industria del lusso, ma anche la decisione da parte del management di alzare il posizionamento del brand riducendo le vendite tramite i canali all’ingrosso. Per quanto riguarda i marchi controllati da Kering, i ricavi della maison Gucci sono scesi del 14% a 2,2 miliardi di euro, quelli di Yves Saint Laurent del 16% a 768 milioni di euro, mentre Bottega Veneta ha segnato un calo del 13% a 381 milioni di euro. Gli altri brand del gruppo hanno perso complessivamente il 19% a 805 milioni di euro. Numeri positivi sono invece giunti dall’andamento della divisione gioielleria, in particolare Boucheron, Pomellato e Qeelin, mentre è proseguita la performance positiva di Kering Eyewear che ha visto aumentare i ricavi del 34% a 331 milioni di euro.
Azioni Kering: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno comportando le azioni Kering nella seduta odierna sul mercato azionario francese. È una giornata all’insegna delle rinnovate vendite con i prezzi che, scendendo sotto i 400 euro, sono tornati a rivedere i minimi degli ultimi 40 mesi. Nel breve periodo il mancato recupero di area 400 ferebbe proseguire la fase discendente e avrebbe come obiettivo i 350 euro, prezzi toccati dall’azione nel marzo del 2022. Nel caso in cui anche questi ultimi sostegni dovessero essere violati si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico con possibili discese verso i 315 euro.
Al contrario, il ritorno oltre l’area dei 400 euro potrebbe aprire le porte a un rimbalzo dei corsi, con primo obiettivo i 415 euro e successivamente i massimi del mese in corso situati sui 435 euro. Nel caso in cui il titolo dovesse superare queste resistenze si potrebbero avere ulteriori allunghi in direzione dei 450-455 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni, e in seguito i 480 euro, dove l’azione andrebbe a mettere sotto pressione la trendline ribassista che parte dai massimi dello scorso mese di aprile e si congiunge con i top di luglio. Dal punto di vista operativo sarà solo lasciandosi alle spalle tali aree che si avrebbe un deciso m
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