(BorsaeFinanza.it)
Alla Borsa di Londra è una giornata da dimenticare per le azioni Glencore, con il titolo che paga i deludenti dati comunicati dal gigante minerario prima dell’apertura delle contrattazioni. Nello specifico la società ha visto un utile netto passare dai 12,1 miliardi di un anno fa agli attuali 4,57 miliardi di dollari, risultando leggermente sotto le attese degli analisti poste a 4,58 miliardi di dollari. Nel periodo in corso l’utile per azione si è attestato a 0,36 dollari rispetto agli 0,92 dollari di dodici mesi prima. Per quanto riguarda il fatturato questo è sceso a 107,42 miliardi di dollari dai 134,44 miliardi di dollari del primo semestre del 2022, risultando ampiamente sotto il consensus posto a 121 miliardi di dollari. In calo è risultato anche l’Ebitda che passa dai 18,92 miliardi di dollari di un anno prima agli attuali 9,4 miliardi di dollari. Su questi numeri ampiamente sotto le attese hanno pesato le sottoperformance delle attività sia di Marketing che Industriali. Ricordiamo anche che il 2022 era stato caratterizzato da un’estrema turbolenza geopolitica ed economica globale, che aveva generato un’estrema volatilità del mercato energetico, con interruzione delle forniture e prezzi record per molti benchmark di carbone e gas.
Nel corso della presentazione dei dati la società ha comunque dichiarato un dividendo speciale di 0,08 dollari e ha annunciato un nuovo programma di riacquisto di azioni, che durerà fino al febbraio del prossimo anno, per un totale di 1,2 miliardi di dollari. Infine il colosso svizzero, dopo la fusione di Bunge con Viterra, ha confermato di essere pronta a nuove acquisizioni, con la canadese Teck Resources in cima alla lista delle proprie preferenze.
Azioni Glencore: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come sta rispondendo l’azione dopo queste notizie. E’ una giornata all’insegna delle decise vendite quella odierna per il titolo Glencore, con i prezzi che si portano in direzione dei minimi in area 430,7 penny. Nel breve periodo l’eventuale rottura di questi supporti aprirebbe le porte per andare a rivedere i minimi del 2023 situati nei pressi de 410 penny. Fondamentale nel caso si realizzasse questa view, sarebbe la tenuta di tali supporti per evitare un pericoloso ed ulteriore indebolimento del quadro grafico con possibili nuove discese verso i minimi degli ultimi 13 mesi situati sui 387-387,5 penny.
Al contrario sarà solo con il ritorno oltre i 465 penny che l’azione potrebbe aprire le porte ad un recupero delle quotazioni in direzione dei massimi del luglio scorso posti in area 490 penny. Dal punto di vista operativo l’even
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