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Le azioni europee saliranno nel 2024. Secondo un sondaggio realizzato da Reuters tra il 10 e il 20 novembre, i gestori di fondi e gli strateghi azionari pensano che i tassi d’interesse abbiano raggiunto il picco e ciò compensa i timori di recessione economica in Europa. A giudizio degli intervistati il mercato azionario ne trarrà beneficio: lo STOXX 600 è visto a 475 punti entro la fine del prossimo anno. L’ultima chiusura del benchmark è stata di 456,26 punti, il che significa che se le previsioni del sondaggio dovessero realizzarsi, l’indice aumenterebbe poco più di 4 punti percentuali. Gli interpellati si aspettano invece un aumento inferiore per l’indice Euro STOXX 50: +2,5% a 4.450 punti.
I due panieri quest’anno hanno realizzato buone performance dopo il disastroso 2022. Lo STOXX 600 è salito di oltre 7 punti percentuali mentre l’Euro STOXX 50 ha fatto un balzo superiore al 14%. Gran parte degli acquisti sono stati fatti all’inizio dell’anno, quando la Cina ha riaperto a seguito delle chiusure causate dal Covid. Nell’ultimo trimestre è stata invece l’aspettativa di tassi alti più a lungo a frenare il mercato.
Azioni europee: ecco i fattori che potrebbero influenzare le quotazioni nel 2024
Per il 2024 ci sono aspetti positivi e negativi che potrebbero influire sull’andamento delle azioni europee. Tra quelli positivi c’è la probabile fine del ciclo di restrizione monetaria della Banca Centrale Europea. Il mercato ipotizza che il rialzo dei tassi di interesse di settembre sia stato l’ultimo, a fronte di un’economia in rallentamento e al raffreddarsi dell’inflazione. “La propensione al rischio spingerà i mercati verso la crescita nei prossimi sei mesi soprattutto perché le Banche centrali adotteranno una posizione più accomodante”, ha affermato Thomas Monteiro, analista senior di Investing.com.
Un altro aspetto favorevole riguarda il fatto che le azioni europee sono scambiate a prezzi scontati rispetto a quelle statunitensi, il che crea maggiori opportunità per gli investitori. Lo STOXX 600 è negoziato a oltre 12 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi. Ciò implica uno sconto del 35,6% rispetto al multiplo di quasi 19 dell’S&P 500. Storicamente il divario ha raggiunto un record del 37% a luglio scorso mentre negli ultimi 20 anni è risultato in media pari al 20,16%. “È probabile che un rally di fine anno negli Stati Uniti spingerebbe anche le azioni europee al rialzo, in quanto aumenterebbe la propensione al rischio sui mercati” ha detto Monteiro. Tuttavia, aggiunge, “poiché il rallentamen
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