Non è bastato l’intento mediamente positivo di Piazza Affari per aiutare ENI, che venerdì, a pochi minuti dalla chiusura di giornata, si è confermata in territorio negativo.
Il titolo, fresco di due giornate consecutive in rialzo, dopo aver chiuso quella di ieri con quasi un punto percentuale, ha cercato venerdi di allungare il ritmo.
Le cautele necessarie per il calo del petrolio
Il titolo (ENI) non riesce a seguire la configurazione leggermente positiva del Ftse Mib, frenato dal debole andamento del petrolio.
Dopo il rally di giovedi, il brent si presta a prese di profitto. Eni entra in scena dopo che il Consiglio di Amministrazione ha approvato i termini di attuazione dell’esecuzione del piano di acquisto di azioni proprie.
Ecco le modalità del buy-back annunciate da ENI
Come comunicato nel piano strategico, il programma di riacquisto del gruppo prevede un deflusso di 1.100 milioni di euro, estendibile fino a 2.500 milioni di euro, a seconda del prezzo del petrolio.
Eni aggiornerà la propria valutazione sullo scenario del programma di riacquisto nei mesi di luglio e ottobre.
In presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a 90 USD al barile, ENI procederà ad aumentare il valore aggregato del piano di riacquisto di un importo pari al 30% del relativo free cash flow aggiuntivo, fatti salvi i suddetti limiti.
Operazioni di acquisto che inizieranno a metà giugno 2022 e termineranno entro aprile 2023.
Nel frattempo, l’opinione di Equita SIM rimane invariata e come anche la sua strategia rialzista su ENI, con una raccomandazione “buy” e un obiettivo di prezzo di €18,5, soglia che indicherebbe una potenziale escalation.