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Il Qatar ha assunto una posizione centrale come hub per la distribuzione di gas naturale liquefatto dopo l’invasione della Russia in Ucraina. Il piccolo emirato è ricco di questa risorsa e a lui si sono rivolte Cina e India che hanno firmato contratti di fornitura di lungo termine. Non sono le uniche visto che anche l’Europa tira per la giacchetta il paese per ottenere essenziali rifornimenti di gas naturale. A inizio settimana Eni ha annunciato la firma di un contratto pluriennale con il Qatar che permetterà all’Italia di far arrivare, a partire dal 2026, circa 1,5 miliardi di metri cubi di Gnl all’anno.
Lo sviluppo del progetto North Field East (Nfe) in Qatar con QatarEnergy, partnership di cui la stessa Eni ha una quota del 3,125%, porterà la materia prima al terminale Fsru di Piombino. Un copione simile a quello seguito l’11 ottobre scorso dai francesi di TotalEnergies e la settimana scorsa dagli olandesi di Shell, che si sono assicurati complessivamente 5,25 miliardi di metri cubi di Gnl per 27 anni dai futuri nuovi impianti qatarini di North Field East, di cui anch’essi sono azionisti. QatarEnergy ha iniziato da poco a costruire il suo progetto di espansione North Field. Oltre a Shell, TotalEnergies ed Eni, i suoi partner nel progetto sono ConocoPhillips ed ExxonMobil, accanto ai cinesi Sinopec e Cnpc.
“Il contratto di fornitura di Gnl contribuirà alla sicurezza degli approvvigionamenti in Italia tramite la diversificazione delle fonti”, ha precisato Eni ricordando che dal 2007 “importa in Europa dal Qatar 2,9 miliardi di metri cubi tramite un contratto a lungo termine”.
Azioni Eni: quotazioni ritracciano dopo il recente massimo
La azioni Eni sembrano essere impostate al rialzo nel breve termine, anche grazie alla performance leggermente positiva registrata nella seduta di ieri (+0,10%). Dopo un’apertura al di sotto della chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 15,488, per poi invertire drasticamente la rotta fino a raggiungere un minimo a quota 15,336. Nel corso del pomeriggio, poi, i prezzi sono nuovamente rimbalzati andando a chiudere sul finale a 15,422 euro.
Dopo il rally che ha caratterizzato l’azione nella prima parte di ottobre, portandola a ridosso della resistenza presente in area 15,750, i corsi stanno perdendo progressivamente quota puntando verso il supporto sul livello 15,250. Si tratterebbe di un ritracciamento di Fibonacci del 23,6%, assolutamente fisiologico e coerente con la consueta ciclicità dei mercati. Quindi, una volta terminata questa fase di storno, che non intacca minimamente i buoni guadagni ottenuti finora, è probabile attendersi un pronto rimbalzo già nelle prossime giornate.
Anche a partire da oggi, con la Banca centrale europea che dovrebbe annunciare lo stop al rialzo dei tassi di interesse e con il WTI Crude oil che dovrebbe arrestare la propria discesa sull’ormai prossimo supporto di 82,50. Il pattern di analisi candlestick realizzatosi ieri, infatti, assimilabile al “Do
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