(Money.it) Confermato il salto di specie: l’aviaria non infetta più solo i volatili. Anche altri animali sono risultati positivi al virus H5N1, tra cui anche animali domestici come cani e gatti.
Fino a oggi il virus H5N1 è stato rilevato in circa 80 milioni di volatili e pollame, il doppio rispetto ai dati del 2022. Nell’ultimo anno, però, sono stati registrati numerosi i focolai – anche mortali – tra altri mammiferi in ben dieci paesi di tre continenti, tanto da spingere numerose testate a parlare di pandemia aviaria per cani e gatti.
Proprio nelle ultime settimane in Polonia sono stati segnalati diversi focolai mortali per i felini e l’11 luglio 2023 sono stati resi noti i risultati: su 46 gatti e una lince prelevati in 13 diverse zone, 29 (circa il 62%) contenevano il virus che da mesi corre in tutta Europa e nel resto del mondo, con caratteristiche davvero preoccupanti. Gli animali mostravano tutti i segni di un’influenza aviaria grave, al punto che 14 sono stati soppressi e 11 erano morti a causa di una polmonite.
L’elevata diffusione del virus pone a rischio di epidemia aviaria – ovunque sia presente un focolare fra il pollame o i volatili – anche i nostri animali domestici e non solo. Si teme anche per la vita dell’uomo. Vediamo quali sono le cause per il salto di specie e quali sono i rischi per l’uomo.
Aviaria, confermato il salto di specie: cosa sta accadendo e quali sono le cause
Le segnalazioni che confermino un salto di specie del virus dell’aviaria sono numerose e non si limitano di certo al caso in Polonia. Nelle scorse settimane è stato pubblicato un articolo sul caso di un gatto infetto da aviaria vicino un allevamento di anatre e poi deceduto in Francia a fine 2022. Altri casi sono stati registrati in Thailandia e in Germani
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