Il rapporto con noi stessi è sempre il più difficle di tutti ma anche quello su cui dobbiamo imparare a lavorare di più, soprattutto per comprendere quali sono i passi da fare e le emozioni sane che possono condurci verso la stabilità
Occorre partire proprio dalla “Conoscenza di sé e dallo sviluppo dell’autostima”. Una buona autocoscienza ti permette di capire i tuoi punti di forza e di debolezza. In questo modo, durante i periodi bui in cui le tue difese e le tue speranze sono distrutte, continuerai ad avere una profonda fiducia in te stesso e nelle tue capacità.
In questo modo non sarai sopraffatto dalla situazione, ma prenderai attivamente provvedimenti (so di poterlo fare) per rialzarti e ricominciare da capo.
Il secondo passo è da rivolgere invece verso “L’empatia e verso le espressioni delle tue emozioni”.
Una persona resiliente è una persona che sa ascoltare e riconoscere le proprie emozioni, sia positive che negative. Vivendo e accettando le emozioni del momento, puoi elaborarle e poi andare avanti.
L’accettazione di sé nel suo insieme e con la propria fragilità e vulnerabilità permette alla persona di controllare, regolare e, soprattutto, esprimere le proprie esperienze emotive.
Essere empatici significa anche identificare e riconoscere le persone su cui possiamo fare affidamento, su cui possiamo fare affidamento, costruendo resilienza. Inoltre, ci permette di sbarazzarci di persone e ambienti tossici che non ci incoraggiano a dare il meglio di noi stessi.
Occorre anche lavorare sulla perseveranza e lo spirito di adattamento che non sono sempre innate ma possono essere stimolate ed allenate.
La perseveranza è una caratteristica molto importante della resilienza. Perseverare significa provare ancora e ancora, continuare nonostante battute d’arresto e difficoltà.
Ciò suggerisce una maggiore adattabilità fisica e psicologica. Adattarsi ai cambiamenti e rialzarsi velocemente dopo una caduta permette di affrontare qualsiasi situazione e di uscirne più forti.