Studio Green Mobility: le aziende italiane amano l’elettrico
Il 70% delle grandi imprese italiane e delle piccole e medie imprese sarebbe pronto a convertire tutta o parte della propria flotta a veicoli elettrici o plug-in, in linea con i cambiamenti culturali in atto nel mondo. E’ quanto emerge dallo studio Green Mobility condotto dall’Osservatorio Italiano Antiriciclaggio Automobilistico sulla base di un’indagine presentata alla base clienti del Gruppo. Lo studio ha analizzato le abitudini di mobilità attuali e future delle aziende, i motivi per cui le aziende vorrebbero passare ai veicoli elettrici e gli ostacoli che ancora frenano lo sviluppo della mobilità elettrica a livello nazionale. Dallo studio è emerso che i motivi principali per cui le aziende scelgono soluzioni di mobilità verde sono soprattutto la sostenibilità (46%), il risparmio sui costi (28%) e la volontà di stare al passo con i tempi (17%). Tuttavia, ci sono diversi fattori che frenano la transizione: in primo luogo, la durata della batteria e quindi il livello di autonomia delle auto verdi (27%). Ci sono anche problemi legati alla mancanza di infrastrutture (20%) e di un sistema di ricarica (20%), tanto che il 64% delle aziende preferisce noleggiare un veicolo piuttosto che acquistarne uno. Secondo il piano strategico, ALD Automotive Italia aumenterà la propria quota di veicoli elettrici e plug-in al 30%, riducendo le emissioni di CO2 di circa il 20% nei prossimi tre anni. Per gli incentivi 2022 ci sono volute quasi sette settimane ma alla fine i quattro ministri competenti – Sviluppo economico, Economia e finanze, Transizione ecologica e Infrastrutture e mobilità sostenibili – hanno trovato l’accordo sugli incentivi. Il decreto disciplina solo il triennio 2022-2024 e destina agli incentivi 650 milioni. Gli altri 50 milioni già stanziati dal governo per il 2022 e i 350 milioni per gli anni 2023 e 2024 andranno a sostenere, invece, l’industria dell’auto, in particolare quella della componentistica, impegnata in una difficile transizione tecnologica. Di questi 650 milioni, solo 615 sono per le autovetture. Il governo ha infatti deciso di destinare 35 milioni ogni anno (variamente modulati) per sostenere l’acquisto di ciclomotori, motocicli e veicoli commerciali.