Contributi con e senza rottamazione per il settore automotive per inquinare di meno e per utilizzare nuovi fonti di energia
Incentivi auto 2022, è stato firmato il dpcm. I contributi per l’acquisto di nuovi veicoli, auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni arrivano a casa degli italiani per spronarli ad acquistare auto meno dannose per l’ambiente nell’anno in cui i temi del Cop26 sono sempre più al centro dell’attenzione globale. Ecco le ultime news dal governo: il provvedimento firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, che rientrano tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030., annuncia una nota del Ministero dello Sviluppo.
In particolare, la misura stabilisce che per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024. Per quanto riguarda l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug – in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Categoria, questa, finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
Al contrario delle precedenti tornate di incentivi, il contributo dello Stato è riservato alle persone fisiche. Le auto, dunque, potranno essere intestate a “codici fiscali” ma non a partite Iva. C’è una sola eccezione a questa regola: l’auto – ma solo se appartiene alle fasce 0-20 e 21-60 g/km – potrà essere intestata a un’azienda a condizione che venga impiegata in attività commerciale di car sharing. Con un ulteriore vincolo: il mantenimento in flotta per almeno 24 mesi. Non solo. Alle auto in car sharing è destinata solo una piccola parte delle risorse: il 5% dei fondi stanziati nelle fasce 0-20 e 21-60 g/km, quindi 12,5 + 12,5 milioni. Per quanto riguarda le persone fisiche, invece, il contributo sarà riconosciuto anche se l’acquisto sarà effettuato ricorrendo allo strumento del leasing finanziario. Per le persone fisiche, infine, c’è un ulteriore vincolo rispetto al recente passato: l’obbligo di mantenere la proprietà per almeno 12 mesi.