Australia: importatore di pelati italiani e polpe di pomodoro

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura

Specialmente al Sud Italia il pomodoro è considerato l’oro rosso, soprattutto per quelle regioni che ospitano industrie conserviere. Analizziamo i dati dell’export del pomodoro italiano in Australia, una terra lontana ma ricca di opportunità

I dati parlano chiaro nel settore l’Italia ha il primato: nel 2020 gli scambi internazionali di pelati e polpe di pomodoro hanno superato 1,9 milioni di tonnellate per un valore pari a circa 1,42 miliardi di euro; tra il 2016 e il 2020 sono aumentati sia il valore (+24,7%) sia i volumi scambiati (+14,9%). Il Belpaese è quindi il primo esportatore di pelati e polpe di pomodoro, con una quota vicina all’80% delle quantità e del valore del prodotto globalmente scambiato. Seguono poi in classifica Spagna, Stati Uniti (con quote tra il 5% e 7%) e poi Turchia e Paesi Bassi.

Per quanto riguardo i paesi importatore il Regno Unito guida la classifica dei primi paesi acquirenti di pelati e polpe di pomodoro, con il 23% del valore dell’import mondiale nel 2020 e il 22% dei volumi; seguono Germania, Francia, Giappone e Belgio. Per ciascuno di questi paesi l’Italia detiene sempre la prima posizione con quote in valore decisamente importanti.
Scorrendo l’elenco dei paesi importatori, l’Australia si colloca in ottava posizione per un valore dell’import pari a 49 milioni di euro nel 2020,  l’Italia è il suo primo fornitore con oltre il 90% del valore importato. La dimensione del mercato dell’Australia pur essendo contenuta è  molto dinamica nel medio periodo:  la domanda australiana è cresciuta nell’ultimo quinquennio del 12,8% in valore (ovvero 49 milioni di euro nel 2020).  Il valore medio all’import di polpe e pelati italiani da parte dell’Australia ha avuto un lieve aumento dai 0,71 €/kg del 2016 ai 0,72 €/kg del 2020. . Circa l’80% degli acquisti in volume è realizzato dai canali Horeca (18,5 milioni di tonnellate nel 2020), mentre, le vendite alle famiglie australiane presso la distribuzione moderna per essere utilizzato in ambito domestico sono il restante 20% (4,8 milioni di tonnellate nel 2020).

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