Aumenti per bollette dell’acqua. Si pagherà di più

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Bollette acqua

Secondo alcuni studi, il costo delle bollette dell’acqua è aumentato del 2% rispetto al 2018. Una famiglia ha speso in media 434 euro nell’anno 2019.

Il costo relativo al servizio di approvvigionamento idrico e al servizio di depurazione e fognatura pesa molto sul bilancio delle famiglie italiane.

Abbiamo già parlato degli aumenti probabili delle bollette di luce e gas per il mese di luglio prossimo.

Nel Mezzogiorno l’incremento è stato del + 3,1%, nel Centro + 2,7% e nel Nord 0,6%. Tuttavia, le regioni più costose sono quelle centrali: la Toscana con 688 euro, l’Umbria con 531 euro, i marchi con 527 euro e l’Emilia Romagna con 511 euro. La regione più economica è il Molise, dove le famiglie pagano generalmente 163 euro all’anno, mentre la regione in cui si è registrato l’incremento maggiore è l’Abruzzo, con un aumento del + 6,3%. In media, tuttavia, il tasso di acqua in Veneto è diminuito, dove una famiglia media ha speso 394 €. Tuttavia, il meno costoso dopo il Molise è il Trentino Alto Adige con 202 euro seguito dalla Valle d’Aosta con 291 euro. In Lombardia il tasso medio annuo è di 309 euro, mentre nel Lazio 498 euro.

Le città più costose

A livello di città, le città in cui l’acqua costa di più sono Siena e Grosseto, in media il conto annuale costa 781 € per famiglia. Gli aumenti più alti si sono registrati a Crotone con il più alto importo del + 13,5%, Varese con +12,3, Roma con + 10,7% e Palermo con + 10,5%. La città più economica si conferma Isernia con un costo annuo di 130 euro, mentre la ricerca ha rivelato differenze all’interno delle stesse regioni: ad esempio, a Catania il conto costa in media 224 euro, mentre a Enna arriva a 748 euro.

Ecco le parole di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva

“Ciò che emerge è un’immagine che denuncia ancora una volta le profonde differenze nella fornitura del servizio idrico tra le aree geografiche d’Italia”

Fondamentalmente, il problema del “servizio idrico laddove una parte del nostro paese, principalmente Nord e Centro, è in grado di effettuare investimenti e con elevate capacità di gestione, e un’altra parte, situata principalmente nel Sud e nel Isole, dove l’inerzia e la mancanza di soggetti con le necessarie capacità economiche e amministrative hanno generato condizioni di stagnazione, che incidono sulla qualità e sulla disponibilità del servizio offerto ai cittadini.

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