(Money.it) La delibera del Tribunale interno di Palazzo Madama annuncia gli aumenti di stipendio anche per gli ex parlamentari condannati in via definitiva parlando di “dignità”. “Nessuno – si legge – può essere privato di quanto necessario a una vita dignitosa” e con questa affermazione si motiva l’aumento di 377 euro degli stipendi agli ex parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) e non solo.
Non sono gli unici infatti a beneficiare degli aumenti di stipendio per combattere l’inflazione, anche in Liguria, Toscana, Umbria e Trentino Alto Adige sono stati allineati gli stipendi al costo della vita degli ex parlamentari, consiglieri ed ex consiglieri con l’assegno di pensione. Una serie di aumenti dovuti all’inflazione, ma che nel quadro completo della situazione italiana fanno storcere il naso. Da una parte chi può contare, anche dopo condanne, di ricchi assegni mensili e premi, dall’altra milioni di cittadini costretti a vivere con il Reddito di Cittadinanza o la sua assenza (con un assegno medio di 450 euro) in condizioni di precarietà.
Vita dignitosa sì, ma solo se si è cittadini di serie A. Questo sembra dire la delibera del Tribunale interno a Palazzo Madama o almeno questo è quello che al di fuori degli uffici regionali si percepisce. Tra riforma fiscale, con condono agli evasori e i vari ritocchi alle indennità di coloro che sono stati eletti, suona assurda la guerra contro i poveri (i percettori del Rdc) e persino contro i “furbetti”, visto che gli aumenti degli s
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