(Money.it) Con alle spalle una riunione tra sindacati e ministro della Pubblica Amministrazione che dichiara l’assenza di fondi per l’adeguamento degli stipendi all’inflazione, il vicepresidente di Confindustria entra a gamba tesa sugli aumenti dei salari. Secondo Maurizio Stirpe bisogna aumentare i salari a chi produce di più. Stirpe ha opinioni chiare per quanto riguarda gli aumenti degli stipendi e la settimana lavorativa da quattro giorni, sul salario minimo e la riforma dell’autonomia.
In un’intervista rilasciata a Il Messaggero Maurizio Stirpe spiega le proprie posizioni sugli aumenti degli stipendi e le richieste di riforme del mondo del lavoro che provengono dal basso come il salario minimo e la settimana lavorativa corta, andando in controtendenza rispetto a queste. Ecco cosa sappiamo della direzione di Confindustria sui temi legati alle riforme del lavoro.
Aumento di stipendio: no salario minimo, ma premi legati alla produttività
Ormai lo sappiamo: dopo la pandemia il mercato del lavoro è cambiato ed è cambiato perché sono entrati nel mercato i giovani. Questi hanno una diversa idea di spartizione del tempo, tra libero e lavorato. Proprio da questa base si alza un vento di riforma concettuale del lavoro, con diminuzione delle giorni lavorativi, attenzione alla salute mentale, aumento dei salari adeguati rispetto all’inf
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