(Money.it) Aumentano le tasse universitarie così come le borse di studio in Italia, ma non basta. L’aumento delle tasse per accedere a un’istruzione superiore purtroppo è spesso motivo di ostacoli, ritardi e rinunce agli studi – senza contare l’elevata performatività che permea la narrazione degli studi universitari in Italia.
Proprio qualche settimana fa, il ministero dell’Istruzione e del merito ha pubblicato sul proprio sito i dati relativi alla contribuzione studentesca universitaria 2021 , rifacendosi quindi agli studenti dell’anno accademico 2020/2021 e alle relative tasse versate del 2020.
È quindi possibile conoscere quanto paghino in media gli studenti per le tasse e imposte a vario titolo studenti, ma non solo. A queste somme bisogna aggiungere quello dei materiali, libri, abbonamenti mensili o annuali per i mezzi pubblici, che contribuiscono a rendere meno accessibile lo studio.
Senza contare che a oggi con l’inflazione che avanza e l’aumento dei prezzi, sempre più famiglie si trovano in difficoltà nel poter garantire un percorso studi o sostentamento ai propri figli che si trovano all’università. Ecco, quindi, che ancora una volta lo studio diventa una faccenda elitaria, in quanto in molti casi gli studenti si trovano a dover lavorare mentre studiano, rallentando il proprio percorso accademico – cosa che la società capitalistica e performativa in cui viviamo condanna, giungendo a volte a terribili epiloghi.
Università, aumentano le tasse: quanto si paga in Italia
Nonostante, quindi, gli sforzi di numerosi atenei, le tasse universitarie non calano, anzi. Stando agli ultimi dati raccolti da Repubblica, tra strutture pubbliche, private e telematiche in Italia uno studente deve pagare circa (o poco meno) di 1.500 euro di tasse all’anno, una somma non indifferente se si considera che in molte famiglie a studiare all’università è più di un figlio, mentre in altre sono presenti ancora minori che vanno a scuola.
Guardando ai soli studenti e studentesse iscritte ai diversi corsi di laurea – triennale, magistrale, a ciclo unico e del vecchio ordinamento – in un anno la contribuzione media per gli studenti paganti è diminuita di meno dell’1%: appena 12 e
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