Aumentano i carburanti ma arriva il decreto trasparenza contro il caro prezzi

Di Alessio Perini 5 minuti di lettura
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Martedì 10 gennaio 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo regolamento sulla trasparenza dei carburanti. Il Decreto Legislativo, oltre ad introdurre disposizioni emergenziali in materia di prezzi elevati, mira anche a rafforzare i poteri di controllo e di autorizzazione del Garante del Prezzo.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il DL approvato dall’ultimo Cdm e le ragioni di questi provvedimenti.

Decreto Trasparenza Prezzi Carburanti

Il Decreto Legge sulla Trasparenza dei Prezzi dei Carburanti stabilisce, in primo luogo, l’obbligo per gli operatori di esporre il prezzo medio giornaliero del Paese, calcolato dal Ministero delle Imprese, unitamente al prezzo di vendita incassato.

Allo stesso tempo, vengono inasprite le sanzioni amministrative in caso di mancato rispetto di tali obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, le attività possono essere sospese per un periodo da 7 a 90 giorni.

Viene poi istituita una commissione di notifica rapida per il monitoraggio dei prezzi, il cui scopo è quello di analizzare le cause delle violazioni e individuare iniziative di intervento urgente.

Si rafforzano inoltre i collegamenti e le collaborazioni tra Garante dei prezzi e Autorità Antimonopoli, nonché tra Garante e Guardia di Finanza per controllare e stroncare sul nascere i comportamenti speculativi. La collaborazione richiesta nei giorni scorsi dal Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli, dal Comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Safarana, che a loro volta ha incontrato il Presidente del Consiglio Meloni e il Ministro del MEF Giancarlo Giorgetti per fare il punto della situazione e definire nuove strategie antispeculative.

Benzina costosa: speculazione o accise?

Sul decreto ci sono anche tensioni per la fine delle agevolazioni sulle accise, che secondo Unem e Faib Confesercanti sono la vera causa del costo del carburante. Come sapete, infatti, dal 1° gennaio 2023 lo sconto è stato annullato a causa del calo del prezzo del petrolio sotto gli 80 dollari.
Secondo l’Osservatorio ministeriale, il prezzo medio della benzina self-service è di 1,82 euro/litro e del gasolio di 1,88 euro/litro. Si tratta di un aumento medio di circa 18-19 centesimi da inizio gennaio rispetto a fine dicembre.

Questa differenza, sottolinea Unem, è sostanzialmente pari all’aumento delle tasse, iva inclusa, quindi potrebbe essere dovuta alla mancata proroga della riduzione delle tasse, e non a speculazioni da parte degli esercenti.

Questo però non giustifica i picchi registrati sulle strade o sulle isole, o in generale nelle zone dove c’è un solo distributore di benzina, che sono nettamente superiori alla media nazionale.

Il taglio delle accise è stato introdotto per la prima volta nel marzo dello scorso anno, in risposta a un aumento dei prezzi dovuto alla guerra in Ucraina, con il primo Decreto Energia, che prevedeva una riduzione di 25 centesimi al litro dell’accisa sul gas, più IVA (5,5 cent), lo sconto totale è di 30,5 cent al litro. La misura è stata prorogata fino alla seconda metà di novembre, quando un nuovo decreto ha ridotto lo sconto a 15 centesimi più IVA (solo 18,3 centesimi al litro) fino al 31 dicembre.

La riduzione delle tasse speciali non è stata rinnovata perché il governo Meloni l’ha ritenuta troppo costosa (circa un miliardo al mese) e ingiusta, ritenendo prioritarie le misure di controllo e repressione dei fenomeni speculativi. Le misure previste dal Decreto Trasparenza Carburanti, con maggiori controlli sulla speculazione, rappresentano un progresso in tal senso, ma potrebbero non bastare.

Più potere di controllare i prezzi

Così, tra le questioni che dovrà affrontare nei prossimi giorni il ministro italiano delle Imprese e delle Attività produttive, Adolfo Urso, c’è anche quella di dare all’Ufficio maggiori poteri di intervento e di fissare preventivamente dei massimali per il contenimento dei prezzi. aumenta.

L’attuale signor Price, Benedetto Mineo, non ha quel potere specifico, e nei prossimi giorni, dopo che il ministro Urso ha incontrato 19 associazioni dei consumatori per raccogliere le loro proposte, è probabile che venga individuata una figura più idonea con maggiori poteri di intervento.

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