(Money.it) All’interno dello scacchiere internazionale dove dominano potenze mondiali come Stati Uniti, Russia e Cina capaci di avere una grande influenza su diversi popoli, sta iniziando a far capolino l’Arabia Saudita guidata dal principe Mohammed Bin Salman che con le sue politiche inizia a portare conseguenze sia da un punto di vista economico che geopolitico.
La nazione araba ha a suo favore una ricchezza incredibile derivante dal petrolio e proprio grazie alla ricchezza petrolifera è in grado di stabilire il prezzo del greggio iniziando ad avere influenza strategica anche su specifici territori come il Medio Oriente e l’Africa subsahariana. L’ultima mossa è stata la spinta data all’Opec, il cartello dei paesi petroliferi, per far tagliare la produzione di petrolio. Un gesto che potrebbe avere ripercussioni anche sull’inflazione in Europa, e sulla forza militare di Putin in Ucraina.
La decisione di tagliare la produzione di petrolio una mossa per aiutare Putin?
L’Arabia Saudita è uno dei più grandi produttori di petrolio al mondo e le sue scelte sono capaci di cambiare le carte in regola. La sua ultima decisione ha spinto l’Opec a tagliare a partire da maggio la propria offerta di petrolio riducendola a 1,1 milioni di barili. Il timore è che questi tagli servano a far risalire il prezzo del greggio portando maggiori introiti nelle c
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