Come si sarebbe detto un tempo “Rimandati a settembre”. Gli italiani carenti su come funzionano le polizze assicurative.
La “bocciatura” viene direttamente dall’IVASS, l’autorità di controllo guidata da Luigi Federico Signorini, che ha svolto la prima indagine sulla conoscenza assicurativa degli italiani. Solo il 13,9% degli intervistati sa come si legge un contratto di una polizza e fa caso alla franchigia. Il 60% si mostra un po’ saccente e afferma di conoscere bene i tre elementi fondamentali di un contratto assicurativo ovvero prezzo, massimale e franchigia. mettendoli alla prova con delle domande invece la percentuali di chi davvero conosce la propria polizza scende drasticamente a al 13,9%.
“Ignoranti senza sapere di esserlo” almeno in campo assicurativo, è quanto emerge dallo studio. All’indagine hanno partecipato più di 2.000 persone, alle quali sono state poste 54 domande in 5 aree: non solo conoscenza dell’assicurazione, ma anche fiducia nelle imprese e negli intermediari, avversione al rischio, logica assicurativa ed efficacia della comunicazione.
Ora l’IVASS passa alla seconda fase del suo piano: individuare gli strumenti accurati e affidabili per innalzare il grado di alfabetizzazione assicurativa dal fine far crescere il settore.
La strada sembra però complicata. Un quarto del campione non sa dare neanche una definizione corretta di “premio”. Molti hanno addirittura risposto che si tratta “del capitale in caso di rimborso”. Le polizze su cui si fanno più errori sono “caso di morte”, “invalidità temporanea” e “pensione integrativa”.
Il livello di conoscenza degli italiani è influenzato, prima di tutto, dal livello di istruzione. È ovvio che l’istruzione superiore è associata a un livello di conoscenza più elevato. Anche dal genere ( se sanno di più gli uomini che le donne), anche dalla localizzazione ( sono più informati al Nord rispetto al Sud e alle isole). Chi vive nelle città di medie dimensioni però ha più conoscenze di chi vive nelle grandi città.