Assicurazione Kasko: cos’è, come funziona e a cosa serve

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura
Economia

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Nella maggior parte dei casi, chi trascorre molto tempo alla guida della propria auto per lavoro o per passione sceglie l’assicurazione Kasko, la polizza che rimborsa i danni alla macchina anche se si causa un incidente per imperizia o sbadataggine. Nel settore assicurativo, la Kasko – si chiama così dal tedesco Kaskoversicherung, l’antica assicurazione sul corpo della nave – è un contratto meno diffuso e comune rispetto a tutte le altre polizze facoltative: vediamo perché e qual è il suo funzionamento.

Assicurazione Kasko: cos’è e a cosa serve

La Kasko è una polizza per veicoli discrezionale che serve ad ampliare la copertura assicurativa: questo contratto prevede il risarcimento del danno a prescindere dalla responsabilità dell’assicurato. Cosa vuol dire? Che l’assicuratore risarcisce anche quando è l’assicurato ad aver causato un danno al proprio veicolo per distrazione, per errore, per una manovra azzardata o per la semplice stanchezza.

A scegliere la Kasko sono soprattutto le persone che hanno più probabilità di incappare in un incidente stradale perché percorrono molti chilometri nell’arco di un anno, hanno appena comprato l’auto o moto nuova, possiedono automobili o moto di alto valore commerciale, con costi elevati di riparazione in caso di danni. Quando durante la circolazione si verifica un sinistro ad una di queste vetture, la Kasko risarcisce i danni subiti. Viceversa, questa garanzia non conviene a chi è a basso rischio di incidenti e guida un’auto vecchia e con molti chilometri.

Naturalmente il diritto al rimborso non è universale e decade quando:

  • il conducente non ha la patente di guida oppure gli è stata ritirata o sospesa;
  • il conducente ha causato il danno perché in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti;
  • il danno è stato provocato da oggetti o animali trasportati;
  • il danno è stato causato da atti vandalici e geopolitici o da agenti atmosferici pesanti come grandine, inondazioni, allagamenti, cicloni, trombe d’aria, frane, slavine, mareggiate, smottamenti, anche se alcune Kasko coprono anche questi eventi;
  • i danni sono dolosi, ovvero causati intenzionalmente dall’assicurato per frodare la compagnia.

A scanso di equivoci, va ricordato che la Kasko non è obbligatoria: è una polizza accessoria, forse la più nota e diffusa delle polizze accessorie, ma rimane pur sempre facoltativa. L’unica copertura assicurativa a dover essere sottoscritta per legge da ogni proprietario di veicolo è la RCA Auto, la responsabilità civile. Inoltre, il furto e l’incendio hanno specifiche polizze dedicate.

Polizza Kasko: cosa copre, quanto costa e come funziona

La Kasko copre danni al veicolo in conseguenza di urto, ribaltamento, uscita di strada e collisione con altro veicolo che si verificano durante la normale circolazione. Il massimale è determinato in base a quanto stipulato dal contraente con la compagnia al momento della sottoscrizione. In generale, però, questa polizza prevede una franchigia (cioè l’importo che resta a carico dell’automobilista in caso di incidente) del 10% e non inferiore ai 500 euro.

Esistono tre tipi di Kasko:

  • a valore intero: la più costosa, senza limiti di copertura, adatta per auto d’epoca, sportive, supersportive e hypercar;
  • a primo rischio relativo: il tetto massimo è calcolato in base al valore del veicolo assicurato;
  • a primo rischio assoluto: il massimale è fisso, indipendentemente dal valore dell’auto o moto.

Per capire come funziona la Kasko, facciamo un esempio pratico. Un automobilista assicurato con Kasko tampona involontariamente un’altra auto e procura alla propria un danno di 2.000 euro. La riparazione dell’altra macchina è risarcita dalla convenzione CARD (l’accordo tra gli assicuratori che gestisce il risarcimento diretto nell’ambito della RC Auto), mentre il danno alla propria è ris


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