Assegno unico e detrazioni per i figli a carico: le novità

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) Dal 1° marzo 2022, a seguito dell’introduzione dell’assegno unico, sono state introdotte importanti novità per quanto riguarda il calcolo delle detrazioni per i figli a carico. Sostanzialmente sono state modificate le regole: devono essere utilizzati due diversi criteri per procedere con il calcolo. Per i primi due mesi del 2022 devono essere applicate le vecchie regole, mentre dal 1° marzo valgono le nuove.

Ricordiamo, inoltre, che a seguito dell’introduzione dell’assegno unico la detrazione di 950 euro spetta unicamente per i figli che hanno compiuto almeno 21 anni.

La dichiarazione dei redditi

I contribuenti che devono predisporre la dichiarazione dei redditi – il cui termine ultimo per l’invio scade il prossimo 2 ottobre 2023 – devono fare riferimento direttamente alle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, che ha fornito le indicazioni necessarie per compilare il Modello 730/2023.

A determinare l’importo della detrazione che spetta per i figli a carico sono il reddito e la composizione della famiglia. Lo sconto Irpef al quale è possibile accedere è calibrato in funzione al pagamento delle spese che sono state sostenute per i figli, anche quando hanno raggiunto la maggiore età. Il primo passo che è necessario compiere, comunque vada, è quello di stabilire se un familiare risulti essere fiscalmente a carico di un altro.

Per i figli questo accade quando non superano una particolare soglia di reddito. I limiti da rispettare sono i seguenti:

  • 2.840,21 euro di reddito, indipendentemente dall’età;
  • 4.000,00 euro di reddito fino al raggiungimento dei 24 anni.

All’interno dei limiti che abbiamo appena visto è necessario tenere in considerazione anche le seguenti somme:

  • eventuali redditi derivanti da fabbricati assoggettati alla cedolare secca sulle locazioni;
  • le retribuzioni corrisposte da enti ed organismi internazionali, compresi quelli gestiti dalla Chiesa Cattolica;
  • la quota esente dei redditi da lavoro che risultano essere prestato nelle zone di frontiera e nei paesi limitrofi in via continuativa e che risultano essere oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
  • il reddito d’impresa o da lavoro autonomo, che sia sottoposto ad imposta sostitutiva a seguito dell’applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile o del regime forfettario.

Come si calcola la detrazione per i figli a carico

L’introduzione dell’assegno unico ha introdotto alcune


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