Asse ereditario, cosa comprende il patrimonio del defunto?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) I chiamati all’eredità, individuati dal testamento o – in sua assenza – dal Codice civile, possono scegliere se rifiutare la propria quota o accettarla, eventualmente con beneficio d’inventario ma senza alcuna scelta sul contenuto. Con la successione si trasmettono infatti delle quote generiche sull’intero asse ereditario, che poi gli eredi dovranno dividere tra loro nel modo stabilito. Vediamo quindi cosa comprende il patrimonio ereditario.

Cos’è l’asse ereditario e cosa comprende il patrimonio ereditario

In modo generico, si può affermare che l’asse ereditario comprende il patrimonio del defunto, composto da beni, crediti e debiti del defunto. Oltre a crediti e debiti in senso stretto, l’asse ereditario comprende anche alcuni diritti e alcune obbligazioni del defunto che passano ai suoi eredi, purché economicamente valutabili.

Vediamo quindi con più precisione da cosa è composto il patrimonio ereditario, ricordando che ogni erede ha diritto a una quota percentuale sull’intero asse ereditario – stabilita dal testamento o dal Codice civile – e non a dei beni specifici. Soltanto i legatari hanno diritto su un bene determinato dal defunto, mentre gli eredi possono scegliere soltanto se accettare o rifiutare la quota generica.

Quali beni fanno parte del patrimonio ereditario

La definizione dei beni dell’asse ereditario è piuttosto semplice, dato che rientrano nell’eredità tutti i beni di cui era proprietario il defunto. Tra i principali, si citano:

  • Beni immobili;
  • beni mobili iscritti ai pubblici registri, come automobili, aerei e navi;
  • oro e gioielli;
  • mobilia;
  • denaro;
  • quote societarie e investimenti;
  • animali domestici.

Si può quindi affermare che tutti i beni di cui il defunto era titolare rientrano nella massa ereditaria e spettano dunque agli eredi. Bisogna però ricordare che gli eredi ottengono con l’accettazione soltanto una quota su ogni bene, che gli consente di utilizzarlo ma non permette di gestire il bene in autonomia, perlomeno non fino alla divisione.


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