Aspettativa da lavoro: quando è retribuita e quando invece no.

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
aspettativa da lavoro

L’aspettativa da lavoro è un diritto dei dipendenti: la legislazione ne indica la durata e casi che danno diritto anche alla retribuzione.

Oltre ai permessi di lavoro e ai permessi speciali previsti dalla legge per i dipendenti, ci sono altre opzioni che consentono di astenersi temporaneamente dal lavoro per vari motivi. In particolare, i lavoratori del settore pubblico e privato hanno infatti diritto a periodi di assenza dal lavoro, che possono o meno dar loro diritto alla retribuzione.

  • Permessi senza stipendio per una carica pubblica elettiva richiesta da un dipendente per adempiere al proprio mandato post-elettorale in un’assemblea pubblica, in una delle seguenti cariche: membri del Parlamento europeo o nazionale e sindaci di assemblee regionali di comuni, presidenti di province, consiglieri provinciali, consigli di quartiere (solo nei comuni con popolazione superiore a 500.000 abitanti), consiglieri comunali, comunità montane e unioni comunali. Durante l’aspettativa , il dipendente ha il diritto di mantenere il suo posto di lavoro, ma non riceverà alcuna retribuzione.
  • Altra aspettativa è concesso ai funzionari che abbiano già conseguito il titolo di Dottore di ricerca o che si siano iscritti agli studi di dottorato per almeno un anno accademico, che abbiano già beneficiato del diritto ad un periodo di ferie. La durata del congedo deve essere pari alla durata del corso di dottorato, ma richiede l’autorizzazione della Pubblica Amministrazione presso la quale lavora il dipendente

Per quanto riguarda la retribuzione si distingue tra:

  • dottorato con borsa: il lavoratore non è retribuito dalla PA di appartenenza;
  • dottorato senza borsa: l’amministrazione è tenuta a corrispondere la retribuzione mensile.

Occorre però ricordare che al momento del conseguimento del dottorato di ricerca, se cessa il rapporto di lavoro con l’amministrazione per volontà del dipendente nei 2 anni successivi, il lavoratore deve restituire tutte le retribuzioni percepite durante l’aspettativa laddove queste fossero rimaste a carico dell’amministrazione.

I dipendenti del pubblico possono richiedere una licenza per avviare un’attività professionale o imprenditoriale per un massimo di 12 mesi, anche separatamente. In questo caso è necessaria l’autorizzazione dell’amministrazione statale di appartenenza. Un dipendente può svolgere una seconda attività a tempo indeterminato solo se lavora con un contratto a tempo parziale con un orario di lavoro ridotto del 50% o più. Il periodo di ferie non è pagato e non conta ai fini della pensione.

 

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