Arrivano i pannelli fotovoltaici prêt-à-porter

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura

Nascono dall’idea degli origami e sono opera della startup Levante di Sara Plaga che si aggiudica vince il contest Geco. Pannelli per produrre energia non inquinanti e trasportabili per difendere l’ambiente ovunque e per creare insieme un pianeta migliore. Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

Inventati i pannelli fotovoltaici prêt-à-porter. L’idea nasce dagli origami e sono come questi belli e facilmente trasportabili, estendibili e realizzati in fibra di carbonio riciclata. Pososno essere utilizzati da mettere sul camper, sulla barca, ovunque. Sono stati progettati e prodotti da una startup greentech ovvero la Levante che si è aggiudicata il primo posto nella categoria “idee e startup da sostenere degli Smart Talk. Questo video-contest della fiera virtuale in 3D sull’ecosostenibilità Geco Expo nasce proprio per  promuovere i progetti green più innovativi, realizzati grazie al contributo di LeVillage by Ca Triveneto. Levante si è aggiudicata anche dei premi speciali messi in palio da PoliHub e Guru Marketing, la giuria, presieduta da Antonio Rancati, coordinatore del centro studi europeo Cetri-Tires, l’ha scelta tra gli 11 progetti finalisti.

Il premio è stato consegnato a una dei fondatori Sara Plaga che, partendo dalla sua passione per i viaggi sostenibili, ha progettato un pannello fotovoltaico stile origami per consentire l’utilizzo  di energia rinnovabile in ogni luogo: il pannello è infatti  compatto e trasportabile e chiuso occupa -40% di spazio, offrendo il massimo della potenza quando dispiegato (+70% di efficienza energetica). Ha un impatto minimo grazie ai principi del ‘Design for Disassembly’. Il prodotto è pensato non solo per favorire la mobilità green, ma anche per rendere accessibile l’energia a zone remote dei Paesi in via di sviluppo. “Credo che come esseri umani e aziende abbiamo il dovere morale di creare un pianeta migliore- ha detto Sara – e che, come diceva Ghandi, dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”.

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