Armi all’Ucraina e sanzioni alla Russia, cosa cambia con Elly Schlein segretaria del Pd?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) La vittoria a sorpresa di Elly Schlein alle primarie del Partito Democratico può portare a un cambio di posizione del Pd su vari fronti. Si parla di una nuova postura sui temi del lavoro, dell’ambiente, dei diritti sociali e civili, con uno spostamento verso posizioni più eco-socialiste e femministe rispetto al recente passato. Anche sulla guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, però, potrebbe cambiare qualcosa nei prossimi mesi.

Al momento, in Parlamento, i grandi partiti che sono convintamente a favore dell’invio di armi a Kiev sono Fratelli d’Italia, il terzo polo di Calenda e Renzi e il Partito Democratico. Il partito di centrosinistra può ora iniziare a mettere in dubbio l’utilità dell’invio di rifornimenti militari agli ucraini come fanno il Movimento 5 Stelle e l’Alleanza Sinistra/Verdi? Oppure continuerà a votare sempre a favore a ogni decreto sulle armi a Kiev, ma con qualche riserva, come hanno fatto Forza Italia e Lega?

E cosa cambierà sulla posizione rispetto alle sanzioni a Mosca, rispetto alle quali Lega e Movimento 5 Stelle hanno più di una volta chiesto all’Unione europea una riflessione rispetto al bilancio costi/benefici?

Il Pd di Elly Schlein sarà contro l’invio di armi all’Ucraina?

In campagna elettorale per le primarie Elly Schlein, che ha un nonno ucraino, ha ripetuto di essere contro l’invasione di Kiev e di considerare la guerra mossa da Vladimir Putin “un’operazione criminale”. Quindi ha spiegato che il suo Pd sarebbe rimasto dalla parte di Kiev senza se e senza ma, anche con il sostegno militare alla resistenza, pur ribadendo che “è necessario un maggiore sforzo diplomatico”.

Tuttavia quando a dicembre l’Alleanz


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