Archimedes Waveswing: l’energia marina rinnovabile

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
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Si chiama Archimedes Waveswing, letteralmente “l’altalena di Archimede”, ed è una boa subacquea costruita da AWS Energy per produrre energia marina rinnovabile. Il dispositivo, a prima vista, è un grande cilindro metallico pensato per sfruttare le onde; qualcosa come una lattina telescopica, capace di allungarsi e chiudersi nell’acqua e così catturare l’energia del movimento delle onde, convertendola in energia elettrica.

Le onde che generano energia come su di un’altalena

La tecnologia è stata testata nelle acque scozzesi installando un prototipo di 7 metri di altezza e 4 metri di diametro presso l’European Marine Energy Centre delle Orcadi. Durante sei mesi di test, il dispositivo ha mostrato una potenza media di oltre 10 kW con punte di 80 kW. Cifre che hanno superato del 20% le previsioni dello sviluppatore. Il programma di test ha anche mostrato che l’Archimedes Waveswing può essere installato dal molo al pieno funzionamento sull’acqua in meno di 12 ore.

“Questi dati”, afferma Simon Gray, CEO di AWS Ocean Energy, “evidenziano la nostra ferma convinzione che Waveswing sia un vero affare. Sebbene abbiamo sempre avuto fiducia nelle sue prestazioni, è bello vedere che questa fiducia è supportata da dati reali”.

Dati reali che confermano che siamo sulla retta via

Le prestazioni, osserva Gray, sono paragonabili a qualsiasi precedente dispositivo di generazione di energia rinnovabile offshore (onde) testato nello stesso sito. Ora stiamo cercando attivamente partner per portarlo sul mercato. La boa subacquea Archimedes Waveswing risponde ai cambiamenti nella pressione dell’acqua sott’acqua causati dal passaggio delle onde e converte il movimento risultante in elettricità utilizzando un generatore a trasmissione diretta.

25 metri di profondità per alte prestazioni

Il sistema è adatto per essere utilizzato a profondità superiori a 25 metri come boa singola o per essere integrato in una struttura con più pozzetti. Una singola boa può fornire potenza da 15kW a 500kW, mentre una centrale “multisezione” può fornire fino a 10MW. L’ancoraggio a punto singolo, afferma il sito Web dell’azienda, riduce al minimo lo spazio di ancoraggio, mentre un argano a bordo e un’ancora a sgancio rapido consentono l’autoinstallazione.

L’attuale fase di test offshore dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno, ma la società ha già programmato ulteriori test in altri siti all’inizio del 2023.

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